Forno crematorio: “Sindaco, la città sia per i vivi, non morta”

Riceviamo e volentieri pubblichiamo.

di Maurizio Verdecchia, vicepresidente Comitato di Quartiere via Spontini, Mentana.

In data 19 gennaio 2024, in occasione del consiglio comunale straordinario, è stato deliberato e approvato il progetto di una costruzione di un forno crematorio, con due linee di cremazione, all’ interno del cimitero di Mentana.

La delibera è stata dichiarata di immediata eseguibilità e votata, in presenza del Sig. Sindaco Benedetti, dall’ assessore Matteo Alesiani, dall’ assessore Baccani e dai consiglieri, Riccardo Galeazzi, Serena Pandolfi, Mauro Savini, Gloria Tabanella, Alessandro Di Nicola, Noemi Mennoni, Arianna Plebani, Alessandro Susini, Giulia Sacripanti.

In qualità di rappresentante del comitato di quartiere Spontini e a nome dei cittadini Mentanesi, allarmati e preoccupati dalle scelte dell’amministrazione, in riferimento all’ art. 32 della Costituzione Italiana che sancisce il diritto fondamentale alla salute individuale e collettivo, esprimo la generale contrarietà dei mentanesi alla realizzazione del forno crematorio all’ interno del cimitero di Mentana; per questo uniti chiediamo, al Sig. Sindaco Benedetti e in particolare all’ assessore Matteo Alesiani, che vuole fortemente realizzare queste linee di cremazioni, di revocare, immediatamente, la delibera approvata nel consiglio comunale, straordinario, del 19 gennaio.

Per le seguenti motivazioni:

Noi non siamo stati interpellati, non sono stati forniti i particolari tecnici riguardo la realizzazione e il funzionamento dei forni crematori e ignorati i nostri fondamentali diritti di essere informati prima dell’approvazione del progetto, che incide fortemente sugli equilibri ambientali del nostro Comune.

Non siamo stati avvertiti sulla rilevanza sanitaria delle emissioni dell’impianto, sui rischi di incidenti che la comunità corre per le eventuali fuoriuscite anomale di emissioni inquinanti, e nessuno scrupolo, l’amministrazione ha avuto sul contesto urbanistico interessato.

Niente ci è stato comunicato, circa la relazione tecnica dell’ASL territoriale e dell’ ARPA, volte a ricercare, preventivamente, concentrazioni di diossine e mercurio, ed altri metalli pesanti, nei campioni di terreno e dell’aria della zona interessata, nel rispetto della normativa italiana ed europea vigente in materia.

Inoltre, in occasione del consiglio comunale straordinario del 19 gennaio, le motivazioni prodotte, soprattutto dall’ assessore Alesiani, sono state poco esaustive, prive di risconti utili, per la cittadinanza.

L’unica certezza, sconsolante, che abbiamo riscontrato è di natura contabile, ovvero che al comune di Mentana viene riconosciuto un obolo di € 25 per ogni salma cremata, proveniente da tutti i comuni d’ Italia. Mentre per noi cittadini è riservato l’effetto di tali scelte sconsiderate: inquinamento, perdite economiche, peggioramento della qualità della vita, malattie.

Nel luglio scorso è stata presentata nel Consiglio Regionale del Lazio una mozione per sospendere la costruzione di forni crematori nel territorio regionale, in attesa che venga approvato il Piano Regionale di coordinamento di nuovi forni crematori, previsto dall’ Art. 6 della legge n.139/2001 e in attesa, inoltre, che venga emanato il decreto interministeriale che dovrebbe definire le norme tecniche riguardanti i limiti consentiti alle emissioni relative agli impianti.

Eppure, nonostante la problematica dei forni in questione sia ancora un tema da regolamentare in modo più attento alla salute e all’ambiente, il Comune di Mentana, inspiegabilmente si è lanciato nell’ infausta corsa di dotare Mentana di un impianto che può rilevarsi letale.

Il nostro cimitero che dovrebbe ospitare il forno crematorio è all’ interno del centro abitato, circondato da molte abitazioni, alcune addirittura situate a poca decina di metri dal muro di recinzione cimiteriale, e in quell’area ci sono residenze sanitarie assistenziali, case famiglia, asili e centri di riabilitazione.

Quella zona è già fortemente interessata da un pesante inquinamento ambientale, causato dal transito di milioni di veicoli, che percorrono, incessantemente, la vicina autostrada — bretella San Cesareo — Fiano Romano; questa zona, inoltre, come ha dichiarato, lo stesso Assessore Matteo Alesiani, è fortemente inquinata dalla percorrenza dei 14.000 veicoli che giornalmente transitano, da decenni, in via Antonio Moscatelli.

La localizzazione del forno da parte dell’amministrazione ha ignorato completamente il contesto urbanistico estremamente delicato e sensibile dove andrebbe a collocarsi l’impianto, mostrando un’ottica esclusivamente utilitaristica e indifferente anche agli equilibri urbani di una città, la nostra città, già tormentata da problemi di congestione da traffico.

In una recente sentenza del nostro Consiglio di Stato (Riguardava il Comune di Civitavecchia, dove esiste un forno crematorio) risulta chiaramente precisato che i

forni crematori producono polveri, monossido di carbonio, ossidi di azoto e zolfo, composti organici volatili, composti inorganici del cloro e del fluoro, metalli pesanti, tra cui il mercurio e che queste emissioni in termini chimico-fisici sono identiche a quelle prodotte dagli inceneritori.

Inoltre, come documentato da studi autorevoli di scienziati di fama mondiale e certificato dal OMS, l’esposizione al mercurio e diossine, anche a dosi estremamente basse, è responsabile di danni al sistema nervoso, con alterazioni del comportamento, disordini dello spettro acustico, turbe dell’attenzione e dislessia.

Logica conseguenza di questo sarebbe che questi impianti, essendo industrie insalubri, dovrebbero essere collocate fuori dai centri abitati, lontano il più possibile dalle abitazioni.

Voglio, riportare i casi dei forni crematori dei cimiteri di Pistoia nel 2011 e Arezzo nel 2013, dove I’ ARPAC, dopo aver riscontrato il superamento dei valori limiti delle diossine, dispose la chiusura di entrambi i forni crematori.

Per tutto quanto esposto noi mentanesi, ribadiamo, a lei, Sig. Sindaco, quale simbolico, buon, padre di famiglia di tutti i cittadini, come lei più volte si è dichiarato, nei vari consigli comunali, la revoca e l’annullamento della delibera di approvazione del forno crematorio, chiediamo inoltre a lei e alla sua maggioranza di curare la tutela e la salvaguardia della salute dei nostri cittadini, tutti, anziani, madri e i bambini a cui affidiamo il compito gravoso di creare una società migliore.

La invitiamo infine, Signor Sindaco, ad ottemperare al suo dovere civico di pensare a Mentana come a un luogo dove lei, capo della comunità, dovrebbe interpetrare le nostre esigenze di armonia e bellezza, dove semplificare la nostra esistenza, già dura e problematica, dove offrire agi e servizi di qualità a noi cittadini, una citta decorosa e accogliente, dove le punte degli alberi, si sfiorano una con l’altra per il bene dell’ aria che respiriamo, con punti di incontro e socializzazione, ad emissioni zero, dove i turisti apprezzino i prodotti d signor ella nostra amata terra: in una parola, Sindaco, la invitiamo a costruire con noi una città per l’uomo, per i viventi, non una città morta.

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