SEMO O NUN SEMO

PRODUZIONE POLITEAMA

SEMO O NUN SEMO

uno spettacolo di Nicola Piovani

con Pino Ingrosso, Donatella Pandimiglio,

Carlotta Proietti, Sara Fois e Massimo Wertmüller

testi a cura di Pietro Piovani

coordinamento scenico di Norma Martelli

Ensemble Aracoeli

Marco Loddo contrabbasso Nando di Modugno chitarra

Fabio Ceccarelli fisarmonica Alessio Mancini flauto

Sonia Maurer mandolino Pasquale Filastò violoncello

TEATRO OLIMPICO

da martedì 12 a domenica 17 marzo

da martedì a sabato ore 20.30, domenica ore 17.30

COMUNICATO STAMPA

Al Teatro Olimpico da martedì 12 marzo 

per la stagione dell’Accademia Filarmonica Romana,

 il ritorno di Nicola Piovani con il suo applaudito spettacolo 

dedicato alle canzoni romane.

Prende il titolo da una delle canzoni in dialetto romano di Romolo Balzani Semo o nun semo, lo spettacolo del premio Oscar Nicola Piovani che torna al Teatro Olimpico, ospite della stagione dell’Accademia Filarmonica Romana da martedì 12 a domenica 17 marzo (da martedì a sabato ore 20.30, domenica ore 17.30). Spettacolo applauditissimo e sempre gradito al pubblico, nato per i festeggiamenti del centenario di Villa Borghese e che, a distanza di poco più di vent’anni dal suo debutto, conserva intatta tutta la piacevolezza e bellezza di una serata dedicata alla tradizione della canzone romana.

Lo spettacolo si arricchisce del racconto dello stesso Nicola Piovani (anche in veste di pianista), sul palco insieme alle voci di Sara Fois, Donatella Pandimiglio, Pino Ingrosso, Carlotta Proietti e l’attore Massimo Wertmüller accompagnati dall’Ensemble Aracoeli. I testi sono di Pietro Piovani, nipote di Nicola.

Sarà una sorta di drammaturgia a base di canzoni romane, come un canzoniere della Vecchia Roma del Novecento – quella di Ettore Petrolini, Romolo Balzani, Aldo Fabrizi – dove si ritrovano anche citazioni di Trovajoli, tanti stornelli e serenate. Oltre che con Semo o nun semo, Romolo Balzani, che con le sue canzoni ha incarnato lo spirito della romanità, verrà ricordato con altre sue composizioni, come San Giovanni, dedicata alla festa di cui fu un grande protagonista, L’eco der core e Barcarolo romano, entrambe composte nel 1926. Tra le chicche in programma: Na serenata a Ponte (canzone giunta a noi per tradizione orale, raccolta e rielaborata da Piovani), Affaccete Nunziata, Nina si voi dormite, Canzone a Nina di Petrolini insieme alla più famosa Tanto pe’ cantà. E ancora Lulù di Aldo Fabrizi, Serenata sincera, Roma forestiera, composta nel 1947, in cui si cantava la nostalgia per la Roma che fu, e Com’è bello fa’ l’amore quando è sera, uscita allo scoppio del secondo conflitto mondiale. 

Un viaggio nel passato di ogni romano, e in quello del regista in particolare, che, per lo spettacolo, ha deciso di musicare alcune canzoni che sua zia Pina – attrice e cantante nel gruppo di Romolo Balzani –gli cantava quando era bambino. “Le canzoni romane sono la colonna sonora domestica della mia infanzia – racconta Piovani –: le cantava mia madre mentre si sfiancava nei lavori di casa. Da grande ho voluto studiarle per capirle di più: si ama davvero solo ciò che si conosce bene. Poi, in occasione dei festeggiamenti per il centenario di Villa Borghese si è presentata l’occasione”. E prosegue: “Si è detto e scritto che la canzone romana stilisticamente non esiste, in fondo sarebbe solo un succedaneo della canzone napoletana, e in parte è vero. Ma non estremizziamo, una piccola sua fisionomia distintiva la canzone romana ce l’ha: un certo sentimento di petroliniana rassegnazione, di sulfureo disincanto, che si traduce in vago e scanzonato andamento ritmico; che non è certo la leggera tarantella partenopea, profumata di erbe marine e forni a legna, ma un cugino saltarello dai piedi pesanti, adatto ai sampietrini e odoroso di incenso e di pajata.

Lo spettacolo si si inserisce nella rassegna “La musica da camera dal barocco al contemporaneo” dell’Accademia Filarmonica Romana, sostenuta dalla Regione Lazio con il Fondo Unico 2024 sullo Spettacolo dal Vivo 

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Link foto 

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Ufficio stampa Accademia Filarmonica Romana

Sara Ciccarelli, cell. 339 7097061, uff.stampa@filarmonicaromana.org

Ufficio stampa Compagnia

Cinzia D’Angelo, cell.  335 5226780, cinziadangelo1@gmail.com

Biglietti: da 25 a 40 euro, ridotto giovani 3-12 anni 20 euro.

I prezzi sono comprensivi di prevendita. Info: filarmonicaromana.org, tel. 342 9550100, promozione@filarmonicaromana.org / teatroolimpico.it

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Nicola Piovani

Nasce a Roma, dove ha sempre vissuto e lavorato, il 26 maggio 1946. Musicista poliedrico ha espresso la sua creatività in diversi generi musicali. 

La colonna sonora composta per il lungometraggio NP il segreto di Silvano Agosti dà il via alla sua carriera di autore di musica per il cinema, per il quale ha composto oltre duecento colonne sonore lavorando con prestigiosi registi italiani e stranieri. 

Sin dall’inizio, affianca al lavoro del cinema quello per il teatro, scrivendo musiche di scena per gli allestimenti, tra gli altri, di Carlo Cecchi, Luca De Filippo, Maurizio Scaparro e Vittorio Gassman.

Nel 1971 compone a quattro mani con Fabrizio De André gli album Non al denaro, non all’amore né al cielo cui segue Storia di un impiegato. In seguito, compone numerose canzoni, molte delle quali vengono raccolte nel 2013 nell’album Piovani cantabile. 

Nel 1989 scrive per il Teatro Sistina la musica di I sette re di Roma libretto di Gigi Magni, interpretata da Gigi Proietti, regia di Pietro Garinei. Nel 2002 compone per il Théâtre National de Chaillot la commedia musicale di Alfredo Arias Concha Bonita, libretto di René de Ceccatty, regia di Alfredo Arias. Per il teatro musicale ha composto La cantata del fiore, La cantata del buffo, Canti di scena, Concerto in quintetto, Viaggi di Ulisse, La musica è pericolosa, La Pietà – Stabat Mater, L’isola della luce, Padre Cicogna (da un poemetto di Eduardo De Filippo). 

Piovani è anche autore di composizioni da concerto, fra cui Reflex per due pianoforti, il Trio Il demone meschino, Ballata epica per violoncello e orchestra, Carme ispirato alla poesia di Catullo, Cyberknife rapsodia per clarinetto e orchestra, L’assassino per quattro sassofoni, Il volo di mare preludio concertante per dieci strumenti, La Sinfonia delle stagioni. 

Nel 2022 dirige al Teatro Verdi di Trieste la sua opera Amorosa presenza. 

Ha vinto 4 David di Donatello, 2 Ciack d’Oro, 5 Nastri d’Argento, 2 Globi d’Oro (stampa estera), il Globo d’Oro alla carriera, il premio “Le maschere del teatro”, il Sound Stars Award alla carriera e l’Oscar nel 1999 per le musiche del film La vita è bella.

Nel 2001 gli viene conferita l’onorificenza di Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, nel 2008 quella di Chevalier dans l’ordre des Arts et des lettres. Nel 2022 ottiene il dottorato “honoris causa” dell’Università Perugia e la laurea magistrale “ad honorem” dell’Università di Parma. 

È artista residente della Fondazione Musica per Roma e accademico effettivo dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. 

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