Dalle sale cinematografiche: Estranei

Londra, un complesso di appartamenti semi-vuoto fatta eccezione per Adam ed Harry, che popolano il grattacielo. Due solitudini che si avvicinano nella speranza che almeno una delle due si sciolga. 

La precoce scomparsa dei genitori di Adam, sembra essere un tema ormai superato, mentre nella quotidianità dei suoi gesti lo ossessiona: cerca di scrivere qualcosa su di loro, fa girare i vinili di suo padre, non perché quella musica la ascolti, ma per mantenere un legame, per sentirsi meno abbandonato. Li chiama implorante nel sonno.

Il rapporto onirico che si crea tra Adam ed i suoi genitori, sembra essere quanto di più normale ci possa essere su questa terra, ma tutti nascondono dentro di loro, la consapevolezza che ciò non è reale, e soprattutto che ciò per Adam, il cui unico sogno era quello di vivere i suoi genitori ed esternargli la sua omosessualità, il vero Adam, è deleterio. 

La conoscenza di Harry è la prova del nove di ciò che avviene con i suoi genitori, un fantasma che si presenta davanti ad Adam nel momento in cui deve affrontare la realtà. 

Mentre da una parte Adam riesce a dire addio ai suoi genitori, con Harry questo non succede, perché Adam ha bisogno di amore, Adam non vuole essere più solo.

Ed è così che veniamo lasciati: con l’inquadratura puntata verso i due amanti che nonostante la morte di Harry, si cullano, nel mare nero dell’incertezza che li circonda, si rassicurano, si accarezzano, tutto va bene. 

“È successo tanto tempo fa”

“Non credo che importi”

Lo scambio di frasi tra un padre e un figlio, in grado di far crollare qualunque persona abbia dentro di sé un bambino che vuole un abbraccio mai ricevuto.

Luca Baldi

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