Paolino Avella: un ragazzo coraggioso ucciso dalla malavita

Ludovica

Paolino frequenta il liceo Salvatore di Giacomo, a S. Sebastiano al Vesuvio, in provincia di Napoli.
Il 5 Aprile del 2003 esce da scuola e in sella al suo motorino, su cui porta anche un amico, si dirige verso casa.
Probabilmente Paolino in quei giorni pensa spesso alla bella festa in programma per lui in occasione del suo diciottesimo compleanno,il successivo 12 Aprile. Quella dovrà essere anche l’occasione per  festeggiare le nozze d’oro dei suoi nonni: una grande festa.
Purtroppo per ò Paolino non potrà mai capire come ci si sente il giorno in cui si diventa maggiorenni, non potrà provare mai l’emozione di sentirsi al centro dell’attenzione di amici e parenti. Paolino, quel 5 Aprile del 2003 verrà ucciso.
Mentre era sul suo motorino, due delinquenti su una moto più potente della sua hanno cercato di avvicinarsi a lui per rubare il suo veicolo. Paolino non ha ceduto, si è opposto con tutte le sue forze ed è scappato, provocando un vero e proprio inseguimento, che ha avuto fine nel momento in cui uno dei due malviventi ha dato un calcio al suo motorino,  facendogli perdere il controllo e facendolo cadere su un marciapiede. Diversi danni a fegato e milza, hanno causato la quasi imminente morte di Paolino.
Si tiene a precisare che Paolino era in possesso di regolare patentino per la guida del ciclomotore, e che indossasse il casco obbligatorio. Questo perché, facendo le dovute ricerche sul caso, molte sono stati gli articoli che sviano il lettore da ciò che realmente sia accaduto, ovvero che questo ragazzo sia stato ucciso, e non si è trattato né di un incidente né tantomeno di un errore.
Alcuni articoli riportano che il ragazzo non avesse il patentino, altri che non avesse il casco protettivo e che, l’urto del cranio contro un albero, avrebbe provocato la sua morte. Tutte menzogne.
Perché divulgare informazioni false e fuorvianti? Perché ce lo ha chiesto qualcuno? Per proteggere la feccia di questo Paese? No. Paolino è morto ammazzato, precisamente da Luigi Minichini che, in seguito ad una prima sentenza della Corte di Cassazione viene assolto, ma che nel 2012 verrà finalmente ritenuto colpevole per l’omicidio di Paolino Avella. Dopo un breve periodo di latitanza, verrà trovato e arrestato.
Ciò che, però, deve essere molto chiaro, è che Paolino era una ragazzo innocente, non ha avuto alcuna colpa dell’accaduto. L’unica sua “colpa” è stata quella di non arrendersi di fronte a dei malviventi, ma di lottare. Un ragazzo coraggioso, in una terra marcia che forse non lo meritava.

di Ludovica Morico

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