Non solo canzoni: Venditti romanziere
Dal 28 aprile è in uscita “Nella notte di Roma”
Comincia alle «otto di sera di un aprile anomalo» il romanzo di Antonello Venditti, «quando le cosiddette “otto” non riusciresti a distinguerle dalle sette». Prende le mosse da un incontro casuale, avvenuto sul Lungotevere con Laura, una 26enne non romana, che tuttavia di Roma sembra sapere molto, fino a coglierne l’essenza.
Venditti, che invece capitolino lo è da sempre, sembra quasi scosso da questa cosa, tanto da dedurre che forse i veri romani sono quelli che scelgono di viverci, di abbracciarne croci e delizie, fino a restare incantati dinanzi ai monumenti, alla cui esistenza gli abitanti sembrano ormai non fare neanche più caso.
L’intero libro ruota un po’ attorno a questa consapevolezza, che poi passa per la decadenza tipica dei nostri anni, tale da rendere la Capitale l’antica parente di ciò che fu. Nelle parole del cantautore c’è melodia anche in assenza di musica, tanto che i dialoghi sembrano incastrarsi alla perfezione con lo scorrere della notte.
Una notte che poi terminerà ad Ostia, lontani dai propri impegni di partenza, scevri dai problemi che attanagliano ogni giorno. D’altronde la scelta della notte è emblematica, dal momento che è in essa che Roma dimentica il traffico e dà spazio alla vita. Notte che però allude anche al periodo buio di Mafia Capitale, che di certo è niente rispetto al suono dei clacson.
«Roma non è pronta al voto: il Comune andava sciolto per mafia», si è fatto sfuggire di recente Venditti in un’intervista al Salone del Libro di Torino. E’ proprio grazie al dialogo primaverile con Laura (che poi in realtà è avvenuto a ottobre) che il cantautore individua i sette vizi capitali che a suo avviso macchiano la Città Eterna: dal vizio di Unicità a quello di Impero, passando per l’Illusione, la Memoria (corta), il Neopaganesimo, la Bellezza e la Purezza. Questi ultimi due, forse, i più scandalosi.
di Massimo Salvo