Cani sciolti, terrore e armi facili
Riflessioni, sui recenti atti di terrorismo
Col termine “terrorismo”, indichiamo atti premeditati, violenti e criminali, contro singole persone o contro la collettività, commessi al fine di suscitare clamore, per motivi politici, etnici o religiosi. Con una simile ampia casistica, anche azioni commesse da singoli individui, anche non realmente connessi ad una qualche organizzazione, anche premeditate con scarsa preparazione, possono essere definite “terroriste”.
In Francia, un musulmano ha ucciso un poliziotto e la sua compagna (sua collega), nella loro abitazione con un coltello, prima di essere ucciso dall’intervento dei reparti speciali. Bilancio: tre morti, compreso l’autore. Negli Stati Uniti d’America, un musulmano è entrato in un locale gay e con armi automatiche ha ucciso molti avventori, prima di essere neutralizzato dalle forze di sicurezza. Bilancio: oltre cinquanta morti, attentatore incluso.
Tra i due fatti, si possono tracciare numerosi parallelismi, dalla scelta di obbiettivi non-protetti (un’abitazione privata e un locale d’incontri), alla radice pseudo-religiosa dell’azione, all’ostentazione sui social di quanto volevano commettere, al fatto di essere stati messi sotto osservazione dai servizi segreti del proprio paese (nonché dal non essere stati ritenuti realmente affiliati a sigle terroristiche).
Al di là di quello che le indagini porteranno a scoprire, è innegabile che in entrambi i casi si tratti di azioni criminali commesse da cosiddetti “cani sciolti”, prontamente rivendicate dalle centrali del terrore, in cerca di visibilità, di pubblicità, dopo le recenti batoste ricevute. E, altro fatto non secondario, dobbiamo rilevare il fatto che entrambi gli attentatori fossero cittadini dello Stato in cui hanno commesso l’atto terroristico e non immigrati dell’ultima ora. Ma, fondamentalmente, la differenza sta nell’entità del danno, nel numero di morti causate dalla violenza omicida.
In Francia, nonostante il fatto che l’organizzazione dei Campionati Europei di Calcio e le manifestazioni contro la Loi Travail, stiano obbligando le forze dell’ordine ad un lavoro supplementare, la scheggia impazzita del terrore ha potuto ben poco; in America, in un clima di non particolare gravità, il terrorista ha comunque compiuto una strage.
La vera differenza, l’hanno fatta le armi usate (da taglio in Francia, da fuoco automatiche, negli USA), la facilità di procurarsele, anche da parte di un disadattato, in cerca di notorietà, da parte di un cane sciolto…
Forse gli americani dovrebbero prendere più seriamente il progetto di legge per la limitazione all’acquisto di armi, dell’amministrazione Obama e meno seriamente quello (incostituzionale) di proibizione dell’immigrazione di musulmani, del candidato Trump: il problema non è il nuovo ingresso di credenti nell’islam (tanto più che di cittadini musulmani, gli stati sono pieni), ma di combattere il disagio che spinge anche allo stragismo e la facilità con cui si consente ai terroristi improvvisati, di armarsi seriamente.
di Mario Guido Faloci