Le mele bacate di Atlante

LucaMi domando perché soprattutto quando si parla di denaro, di banche e – in generale – di economia è così difficile leggere sui giornali semplici domande, anche banali; mentre ci si imbatte sempre e solo in ragionamenti sofisticati nel tentativo di formulare delle risposte?

Prendiamo il caso di ‘Atlante’, il fondo da circa 5 miliardi, formato per salvare con capitali privati banche e istituti finanziari in difficoltà, dal momento che il bail in impedisce interventi di stato con denaro pubblico.

Cominciamo con il chiederci come mai questo nome ‘Atlante’ legato al titano condannato da Zeus a sorreggere sulle spalle la volta celeste?  Quale punizione deve scontare il fondo con cui correre in soccorso alle banche? Forse, un vizio di fondo – per l’appunto – dal momento che si definisce privato il denaro pubblico rastrellato dai conti correnti bancarie e addirittura dai depositi postale della Cassa Depositi e Prestiti?

Ma, allora, questo ‘Atlante’ sarebe più un novello centauro di intervento privato con denaro pubblico: si può dire che le cose stanno così? I soldi delle banche che finanziano il fondo e i depositi postali della Cassa non sono soldi di correnti e risparmiatori? Qualcuno si è preoccupato di chiederci il permesso di tale operazione?

Altra domanda, tesa a riflettere sui nostri comportamenti. Siamo pronti a scartare dalla nostra spesa quella frutta e quella verdura appena ‘toccate’ e ‘segnate’ – a tal punto che solerti operatori le tolgono prontamente dagli scaffali dei supermercati  – ma come mai non siamo disposti a fuggire lontano da conti ‘deteriorati’, inesigibili o ‘incagliati’, come adesso si preferisce chiamarli? Le mele bacate ci schifano e non ci schifano i fondi ‘bacati’ e le ‘sofferenze’ bancarie?

La verità è che le mele le vediamo mentre i conti e i fondi fatti degli scarti della spesa finanziaria mondiale non ce li mostrano. Possiamo fare lo sforzo di immaginare uno chef che dopo aver preparato con arte e maestria i suoi piatti – insalate succulente e invitanti macedonie – componga un piatto altrettanto artistico di ‘scarti’ e lo metta in vendita al suo ristorante? Diremmo che una macedonia di polpa fresca, valga – anche solo dal punto di vista nutrizionale – come una coppetta di mousse di torsoli e bucce? E quanto saremo disposti a pagarla questo ‘creativo’ prodotto gastronomico, frutto senza dubbio dell’arte sublime del nostro chef?

Ebbene, con i fondi e con gli strumenti finanziari avviene esattamente la stessa cosa. I ‘derivati’ o i subprime, non sono altro che prodotti finanziari di scarto che si cerca di vendere mettendoli tutti insieme – in tanti eleganti pacchetti – in un bel fondo di investimento e venduti, lo sappiamo, senza neppure avvisare correntisti e risparmiatori della inconsistenza del loro valore.

E se il primo Atlante non basta, se ne costruisce subito un secondo. Sta per nascere Atlante 2, proprio per finanziare il salvataggio del Monte dei Paschi di Siena. Ma le cose non stanno andando proprio lisce, perché alcune Casse Mutue dei lavoratori – nello specifico commercialisti, ingegneri e geologi – hanno detto ‘no’ all’utilizzo della loro previdenza per operazioni del genere. Domanda sono gli unici fessi o sono i meglio informati del ‘senso’ e della ‘politica’ di questa nuova titanica creatura finanziaria?

Infine, l’ultima tormentata domanda: perché quando si scopre come stanno le cose in Italia presidenti e direttori di banca non finiscono in galera? Penso ad Antonio Fazio, l’ex governatore della Banca d’Italia che informava gli amici della Banca di Lodi; penso a Giuseppe Mussari ex presidente del Monte dei Paschi di Siena e – contestualmente – presidente della Associazione delle Banche Italiane. Domanda, dove staranno passando le loro vacanze? Secondo voi, qualcuno del loro entourage – del jet set – si sarà rifiutato di cenare e pranzare con loro? Qualcuno, sorpreso dall’illegalità del loro comportamenti, incrociandoli a Cortina o sulla Costa Smeralda avrà detto loro “farabutto” o “delinquente”, lasciandoli in asso?

Ma che giornalismo è, il mio, che incapace di formulare risposte si arrovella per mettere a punto solo domande?

di Luca De Risi