L’indifferenza è la zavorra della storia

Rileggendo il libro di don Andrea Gallo “ Non uccidete il futuro dei giovani” mi sorprende quanto sia attuale e quanto le cose che diceva tanti anni fa, vengono riprese, in ordine diverso, da Papa Francesco. Non solo denuncia fine a se stessa, ma insegnamento di un cammino che con al centro la conoscenza, il sapere, la riflessione, la capacità di non farsi addomesticare dalle abitudini e dalle notizie distorte o create ad arte per allontanarci dalla verità. La verità è dignità. Un popolo che rivendica dignità, non potrà mai essere sottomesso. “…uso anche ripetere che l’indifferenza è la zavorra della Storia, il male che ci porta tutti in basso. Ma gli indifferenti non sono i giovani! Gli indifferenti sono i politici e gli amministratori, da tempo ormai indifferenti al bene comune e alle sorti dei giovani, indifferenti cioè al futuro dall’Italia intera. Hanno narcotizzato l’opinione pubblica, l’informazione è diventata un monopolio gelatinoso che informa molto poco, il diluvio di scandali senza che cambi qualcosa ha creato l’abitudine, l’assuefazione, l’incapacità di indignarsi, il sonno della ragione, che sempre genera mostri, grazie al servilismo di giornalisti, intellettuali, commentatori e sedicenti maestri del pensiero tutti più simili ad azzeccagarbugli giustificazionisti e riduzionisti…

…ecco perché dico che oggi la differenza è tra chi pensa e chi non pensa. Tra chi si indigna e chi si adegua. Tra chi si ribella e chi è complice di fatto anche se solo rassegnato. Adeguarsi non è da persona intelligente perché avanti così alla fine affonderanno e annegheranno anche gli adeguati. Gli intelligenti reagiscono: per evitare il disastro non solo per se stessi, ma per tutti. Non è intelligente aspettare che il Titanic affondi sperando di trovare posto su una scialuppa di salvataggio, è molto più intelligente correggere la rotta, evitare l’urto insostenibile con l’iceberg e continuare così il viaggio fino ad arrivare in porto. Tutti. Tutti salvi, e nessuno da sopravvissuto”.

I politici e gli amministratori, scriveva ancora don Gallo, (il prete dei carruggi genovesi, che come De Andre, accoglieva le prostitute nella sua Chiesa) sono troppo presi dal loro continuo rave alla faccia nostra, un rave che a furia di tirarla per le lunghe li ha resi tutti tossicodipendenti: tossici del potere. I Mercanti del Tempio della Politica disposti a tutto per l’ennesima “dose” pagata come sempre da noi e ora soprattutto dai giovani. Prima che sia troppo tardi è ora di cacciarli dal Tempio.

di Claudio Caldarelli

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