Donald Trump: uno degli aspiranti dittatori moderni

Donald John Trump nasce a New York il 14 Giugno 1946, figlio del facoltoso imprenditore Fred Trump. Dopo la laurea in economia nel 1968, diviene socio della”Elizabeth Trump & son” azienda molto attiva nel settore immobiliare, che affittava anche case a Brooklyn. Negli anni 70 comincia ad essere noto al grande pubblico per progetti di riqualificazione urbana nell’Ohio e a Manhattan, continuando così in modo brillante l’attività paterna e portando avanti investimenti per diversi milioni di dollari. Trump nella sua attività imprenditoriale si contraddistingue per uno stile pubblicitario aggressivo. Negli anni novanta fa la sua comparsa sul grande schermo nel film di Woody Allen “Celebrity”, ma fa anche il suo debutto in televisione nello show prodotto e condotto da lui “The appentice”. Grazie alla sua attività imprenditoriale e televisiva Trump oggi è considerato uno degli uomini più ricchi al mondo.

Nel 2000 inizia la sua attività politica, prima aderendo al partito democratico e poi a quello repubblicano, ma la sua corsa verso le primarie è più attiva attorno al 2010 quando appoggia il senatore repubblicano Mc Cain. Nel 2011 tiene un discorso presso il Cpac dove esprime le sue posizioni politiche e si dichiara come: contrario all’innalzamento delle tasse, contrario al controllo delle armi, contrario agli aiuti umanitari e favorevole a trattare la Cina comunista come un nemico. Il 16 Giugno 2015 annuncia la sua corsa alle presidenziali con il partito repubblicano e il 26 Maggio 2016 si aggiudica le primarie repubblicane con circa 13 milioni e 406 mila voti. Nelle elezioni presidenziali americane che si svolgeranno nei prossimi mesi sfiderà la candidata democratica Hillary Clinton.

In questi mesi Trump ha attaccato ferocemente Obama e Bush colpevoli a suo dire di aver ridotto pesantemente la potenza americana anche a livello internazionale. Lo abbiamo visto attaccare gli immigrati arabi,(secondo lui fiancheggiatori del terrorismo internazionale) e gli afroamericani in un paese che ha fatto dell’accoglienza uno dei suoi maggiori punti di forza. Tutt’ora si sta muovendo su posizioni populiste e xenofobe, citando addirittura Mussolini. Ha dichiarato che nel caso in cui vincesse le elezioni ognuno potrebbe avere accesso libero alle armi per la difesa personale soprattutto in funzione anti terroristica. Inoltre se fosse eletto presidente ha minacciato di mettere barriere al confine con il Messico per evitare altra emigrazione.

Insomma un uomo di cui aver paura, che dietro una faccia simpatica nasconde il volto bruto delle dittature europee di inizio novecento, soprattutto quando dimostra il suo disprezzo verso altre etnie diverse dalla sua. Ma siamo sicuri che questa sua retorica serve agli Stati Uniti? Inoltre con Trump presidente l’America capitando in incidenti diplomatici perderebbe tutto il suo prestigio internazionale, smettendo di essere il punto di riferimento delle democrazie europee. Quindi per evitare tutto ciò lui ed altri che la pensano in egual modo andrebbero epurati dalla scena politica perché sono solo un pericolo per le democrazie, soprattutto quelle che stentano a sopravvivere.

di Lucio Altina

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