Inaugurati Luneur e Nuvola di Fuksas tra anni di scandali e sprechi milionari

FoisTutto pronto per l’inaugurazione. Finalmente dopo quasi 20 anni di lavori in totale, verrà restituito alla cittadinanza romana lo storico Luneur, il Luna Park della capitale, e soprattutto la famigerata “Nuvola” di Fuksas, l’opera un tempo abbandonata dallo stesso architetto, per via dei costi fermentati a dismisura durante i lavori di realizzazione.

“Così porteremo 300mila turisti in più l’anno. In un triennio la capitale, oggi 30esima per numero di ospiti nei congressi, potrà paragonarsi a Londra, Parigi, Vienna, Shanghai e Las Vegas” – così Enrico Pazzali, nuovo Amministratore Delegato della Eur Spa, commenta l’imminente inaugurazione del polo del quartiere nato durante il ventennio fascista, che racchiude il Parco Giochi, inaugurato il 27 ottobre, la “Nuvola” e il Centro Congressi, presentati in diretta tv il 29 ottobre, e “L’acquario di Roma”, che verrà aperto al pubblico in primavera. Opere titaniche, costate centinaia di milioni di euro e rimasta arenate per lungo tempo, in seguito a polemiche, critiche, magagne elettorali e politiche. La Eur Spa è stata una delle Società al centro dello scandalo passato alla storia come “Mafia Capitale”, controllata indirettamente, tramite numerose teste di legno, da ex Nar, politici corrotti e senza scrupoli che rispondono in primis ai nomi di Buzzi e Carminati. Appalti truccati e tangenti hanno gonfiato a dismisura il prezzo preventivato in fase progettuale e, anche se oggi molti romani gioiscono per le nuove aperture, il prezzo da pagare è stato fin troppo salato. Per la sola “Nuvola” di Fuksas sono stati messi in campo 467 milioni di euro e la realizzazione del Nuovo Centro Congressi, iniziata nel 1998, ha impiegato più di diciotto anni di lavori, tra un’infinità di scandali e sperperi.

Stessa storia per il Luneur: lavori annunciati a mai iniziati per anni e cantieri aperti ma praticamente fermi dal 2012 fino alla fine del 2015. Anche in questo caso sono stati aperti diversi fascicoli per truffa aggravata che ha visto al centro delle indagini Luigi Abete, presidente di Cinecittà Entertainment, Ugo Cedrangolo, nominato nel 2013 presidente di Cinecittà, Filippo Chiusano, amministratore delegato di Luneur Spa, e l’avvocato Bruno Biscotto. Inoltre risultano iscritti sul registro degli indagati Paolo Cuccia, presidente di Eur spa dal 2004 al 2009, Mauro Miccio, altro Ad di Eur nel periodo della giunta Veltroni e Riccardo Mancini (Ad di Eur spa, uomo fidato di Gianni Alemanno e a Massimo Carminati) oltre a Pierluigi Borghini (ex-presidente di Eur) e Gianluca Lo Presti, direttore generale dell’ente fino a qualche mese fa.

Insomma, sembra che ogni qualvolta si voglia progettare e costruire a Roma i costi vengano gonfiati, i soldi sperperati e gli scandali non manchino mai. Mentre c’è chi rimpiange la candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2024, viene proprio da chiedersi se non sia stata l’unica mossa vincente della Raggi a Roma.

di Giovanni Antonio Fois

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