Clochard morti di freddo e di indifferenza

Siamo a Bari, nella centralissima Piazza Cesare Battisti, vicino l’università.

Nella notte del 1 Gennaio scorso, un senza tetto sulla cinquantina ha perso la vita. Secondo i medici dell’Istituto di Medicina Legale del Policlinico di Bari, la morte potrebbe essere stata causata da una patologia. Sicuramente, però, il forte freddo ha fatto la sua parte.

Un uomo a cui, oltre ad un tetto sulla testa e ad una morte dignitosa, non si è saputo dare neanche un nome, perché non aveva i documenti con sé. L’unico indizio, la sua nazionalità: romena, a quanto sostengono dei suoi compaesani del luogo, che lo conoscevano solo di vista.

L’uomo è solo uno dei tanti clochard che, in questi giorni di freddo, ha perso la vita nella morsa del freddo e del gelo: anzi, nei giorni successivi a questo drammatico ritrovamento, le avverse condizioni meteorologiche in Italia, soprattutto al sud, hanno provocato la morte di otto persone, di cui sei senza tetto.

Uno di loro, Angelo Lanzaro, era di Avellino. Aveva 44 anni ed è morto di freddo la notte dell’Epifania in uno dei box abbandonati da tempo del mega centro commerciale della città. Viveva lì da un anno e, proprio prima della feste natalizie, aveva rilasciato un’intervista televisiva in cui chiedeva aiuto alle istituzioni locali. In seguito al ritrovamento del corpo, è stata aperta un’indagine dalla Procura di Avellino, con lo scopo di verificare eventuali responsabilità.

Anche Papa Francesco si è rivolto ai cittadini italiani, durante l’Angelus, invitandoli a pensare a tutte le persone che vivono per strada,molte volte colpite, oltre che dal freddo, anche dall’indifferenza. Il Papa, da parte sua, nei giorni più freddi ha disposto l’apertura dei dormitori 24 ore su 24, fornito degli speciali sacchi a pelo e messo a disposizione delle vetture del Vaticano.

di Ludovica Morico

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