I mafiosi senza coppola

Che la mafia abbia cambiato costume è palese. I mafiosi coppola e lupara ormai sono figure legate alle vecchie cosche. Serviva quel costume, quell’atteggiamento, per identificarsi in un sistema, ma soprattutto serviva per farsi riconoscere e incutere timore.

I mafiosi non sono spariti, i mafiosi hanno solo tolto la coppola e nascosta la lupara. Sono diventati invisibili, al contrario di quando invece dovevano essere riconosciuti.

Sono nelle istituzioni, tra i banchieri, avvocati, manager, imprenditori, funzionari statali, hanno cambiato il modo di essere sistema. Non solo Sicilia, non solo Palermo o Corleone, ora la mafia invisibile agli occhi è ovunque. È laddove ci sono soldi, interessi, flussi di denaro, appalti.

È la mafia 2.0 capace di fare le stesse cose di sempre rimanendo invisibile.

Dice bene Letizia Battaglia, fotografa tra arte e testimonianza, nata a Palermo, classe 1955, quando afferma “Da dove incomincio, come la racconto, dove vado? Cosa rispondo alla rivista americana che mi chiede foto nuove della mafia? Da anni faccio mostre con le mie vecchie foto, che purtroppo hanno perduto un po’ il loro significato di resistenza proprio perché entrate nei musei. E se provo a farne di nuove, non supportata da testate italiane, ci levo subito mano. E così mi sembra che si comportino i miei colleghi. Fotografie della mafia oggi non ce ne sono”.

Vero, ha ragione basta andare su internet digitando in qualsiasi motore di ricerca la parola mafia e ci si rende conto che siamo rimasti alle immagini degli anni 80/90.

Dice ancora Letizia, “Con Totò Riina e Bernardo Provenzano e le loro coppole abbiamo completato la narrazione?” e sottolinea “Fine della mafia fotografabile?”.

Continua marcando “Il fatto è che senza coppole ai giornali raccontare visivamente la mafia di oggi sembra interessare poco. I mafiosi non sembrano più mafiosi. Rassomigliano fisicamente troppo alle persone perbene, spesso appartengono alle famiglie importanti, spesso non sono più siciliani”.

Alla fine Letizia esprime un dubbio che fa riflettere e dice “E qui è il punto e la difficoltà. Un gran casino per noi fotografi e, forse, per la verità”.

La mafia 2.0 è invisibile ma non invincibile, è grazie al lavoro silenzioso di tanti magistrati coraggiosi che a rischio della loro vita quotidianamente si impegnano in indagini, inchieste e processi che molte volte gli invisibili vengono allo scoperto.

Letizia Battaglia ha con i suoi scatti documentato gli anni di piombo della sua Palermo, immortalando delitti di mafia per comunicare alle coscienze la dimensione di quelle atrocità. Spesso in bianco e nero come a contrastare le percezioni di chi vede. Dal 1979 è cofondatrice del Centro di Documentazione “Giuseppe Impastato”.

di Eligio Scatolini

Print Friendly, PDF & Email