Il traffico della droga è in mano alla n’drangheta

La relazione semestrale della Dia conferma il ruolo centrale delle cosche calabresi nel traffico di stupefacenti. “ La ‘Ndrangheta conferma il suo ruolo centrale nel traffico internazionale di sostanze stupefacenti, grazie al rapporto privilegiato, se non esclusivo, con le organizzazioni criminali del Sud America, attraverso il territorio spagnolo utilizzato dai sodalizi calabresi anche per riciclare denaro di provenienza illecita per coprire la latitanza dei suoi accoliti”. Nel rapporto si evidenzia l’utilizzo del porto di Gioia Tauro per l’arrivo e lo smistamento delle ingenti quantità di droga. Il porto “ ha rappresentato per un lungo periodo lo scalo marittimo privilegiato per l’ingresso della cocaina proveniente dal Sud America in Europa ed attualmente sembra aver perso tale primato, cedendo il passo ad altri terminal sul Mediterraneo e a quelli del Nord Europa”.

Questa ripartizione dei carichi di stupefacenti, nei vari porti mediterranei e nord europei è dovuta ai maggiori controlli delle autorità giudiziarie, oltre ad un controllo intensificato dei territori calabresi. Nel rapporto della Dia, è stato evidenziato come i porti maggiormente interessati per i traffici internazionali di droga fossero, oltre ad Anversa e Rotterdam, anche Gioia Tauro e in misura minore Genova, Livorno, Napoli e Salerno. La Dia cita le indagini che hanno fatto scoprire e documentare gli spostamenti di ingenti quantità di cocaina. “ …tra il settembre 2017 e giugno 2018 circa 300 kg di cocaina partiti da Puerto Ventura (Colombia) con destinazione finale Anversa (Belgio)”.

Una grande novità finanziaria è emersa dalle indagini e riportate dalla relazione Dia, rappresentata dal tentativo della n’drangheta di pagare i carichi di droga, in particolare ai brasiliani, con i Bit Coin, operazione non riuscita per l’incapacità dei narcos sudamericani di utilizzare la moneta digitale. Secondo laDia “ le cosche calabresi sono alla ricerca continua di un indebolito accesso ai circuiti finanziari legali, utili al riciclaggio dei capitali illeciti insinuandosi prima nelle dinamiche relazionali degli enti locali e degli imprenditori, per riuscire così a condizionare le scelte. Le aree più floride del Paese e diversi Stati esteri ( Germania, Canada, Australia sono un esempio) hanno rappresentato e costituiscono ancora oggi un motivo per avviare un processo di proiezione della struttura criminale, replicando e l’organizzazione, spesso facendo leva sulle capienti disponibilità economiche e sulla spiccata vocazione imprenditoriale dei propri clan”.

Anche le parole del procuratore capo di Reggio Calabria ci danno un quadro più esteso “ c’è la propensione delle cosche ad assumere il controllo di contesti criminali nei paesi del Nord Europa, ove da tempo esponenti delle cosche ionico-reggine si sono inseriti nei settori economici ed imprenditoriali…in tale senso interessa aree di Olanda, Belgio e Germania si sono progressivamente caratterizzate per la presenza stabile di locali di n’drangheta, dirette propaggini delle strutture originarie, operative in Calabria”. Una relazione complessa, puntuale e precisa sotto gli aspetti operativi, economici e finanziari, dove risulta evidente il primato criminale della ‘Ndrangheta nello approvvigionamento e smercio della cocaina sia in Italia che in Europa.

di Claudio Caldarelli

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