I sospetti vanno supportati da prove

Il procuratore della Repubblica di Catania Carmelo Zuccaro probabilmente non è un amante dei fumetti. Sicuramente non conosce la lezione di vita che Ben Parker impartisce al nipote Peter, più noto come Spiderman: “Da un grande potere derivano grandi responsabilità”.

Infatti, investito del suo ruolo istituzionale il Procuratore, prima in un’audizione parlamentare e poi in decine d’interviste e dichiarazioni, ha espresso il sospetto di legami e complicità tra le Ong che soccorrono in mare i migranti e i trafficanti che sfruttano le disgrazie di quest’umanità disperata ignorando, inconsapevolmente o meno, gli effetti che le sue parole avrebbero prodotto.

A seguito del successo mediatico delle sue affermazioni, quelli che erano riconosciuti dalla stragrande maggioranza dell’opinione pubblica come salvatori, orgoglio del nostro Paese e delle sue tradizioni di accoglienza, sono immediatamente stati additati come l’ennesimo esempio di collusione con interessi criminali.

Le parole del Procuratore hanno infranto il vaso di Pandora dei peggiori istinti. Il circo politico-informativo, e il magma che agita la rete, ha riversato sui volontari quei sentimenti rabbiosi che, fino ad allora, erano rimasti confinati nel buio delle coscienze.

Anche tra chi sosteneva finanziariamente, e volontariamente, l’opera delle associazioni impegnate nei salvataggi in mare si è insinuato il dubbio e i contributi, come afferma Medici senza Frontiere, sono crollati.

Si dirà che di fronte ad un’evidenza di reato è sacrosanta un’iniziativa delle procure interessate. Fuori dubbio. Il punto è che il potere giudiziario, per sua natura e per l’impatto che ha sulla vita dei cittadini, deve palesarsi con atti e secondo legge, lasciando ad altri l’esposizione mediatica fine a se stessa.

I sospetti espressi da Zuccaro non sono supportati, a oggi, da alcuna prova. Il Procuratore esprime opinioni senza valore giuridico tanto che, il 3 maggio, davanti alla Commissione antimafia ha affermato di essere stato frainteso.

Siamo di fronte ad un comportamento che rappresenta, plasticamente, l’incapacità di esercitare con responsabilità il potere che si detiene.

Gli avventori di un bar possono sostenere, senza necessità di esibire prove, che qualche Ong sia finanziata dai trafficanti, che un “mercato” importante come quello gestito dagli scafisti suscita gli appetiti mafiosi o che il fine ultimo di queste operazioni sia la destabilizzazione dell’economia nazionale.

Un Procuratore della Repubblica, invece, non può farlo. Se non altro per non compromettere le fantomatiche inchieste.

Se Carmelo Zuccaro ha dei sospetti, apra formalmente un’indagine, raccolga prove, formuli accuse circostanziate.

Altrimenti si taccia e, magari, legga qualche fumetto.

di Enrico Ceci

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