Terra dei fuochi, emergenza tumori tra i bambini

C’è un killer silenzioso che continua a mietere vittime in una terra che è da tempo, per tristi motivi, sotto i riflettori. I numeri dei morti a causa del cancro nei comuni tra Caserta e Napoli aumentano, costantemente. E il sospetto che queste morti fossero in qualche modo legate allo smaltimento illegale dei rifiuti è ora una certezza, dopo il rapporto dell’Istituto superiore di sanità che afferma con forza che nella terra dei fuochi si muore di più e soprattutto per patologie che potrebbero essere collegate alla combustione dei rifiuti urbani e ospedalieri, dell’amianto, degli scarti industriali. L’Iss denuncia inoltre il numero superiore rispetto alla media regionale di casi di leucemia in età pediatrica – soprattutto all’interno di famiglie che vivono in condizioni disagiate – sottolineando che non possono più essere rimandate misure volte a tutelare bambini e donne in gravidanza.

La denuncia dell’Istituto della sanità non è che l’ultima delle tante, sinora sempre ignorate da parte delle istituzioni. I cittadini della terra dei fuochi continuano a lamentarsi, inascoltati. E nel frattempo vengono sequestrati 22 pozzi avvelenati da sostanze cancerogene a Marcianise, nel casertano, dove da sempre l’ospedale cittadino versa scorie infette nelle fogne senza preventiva depurazione. I cittadini muoiono, ma i 450 milioni di euro promessi al governatore della Campania dal presidente del Consiglio vengono utilizzati soltanto per smaltire i rifiuti urbani ormai accumulati sino all’inverosimile. Il Cnr invece sostiene la necessità di investire diversi miliardi per bonificare le zone più inquinate della terra dei fuochi, qualora ulteriori ricerche riconfermassero l’incidenza dell’inquinamento sull’insorgere dei tumori. Ma l’unica bonifica avviata, cominciata a settembre scorso a Giugliano, è stata sospesa per un tempo non definito.

Alla luce dei risultati ottenuti dall’Iss, una politica di questo genere è sicuramente imbarazzante. Sicuramente bisogna verificare se i dati sui numeri circa le morti infantili per tumore sono legate all’inquinamento o quest’ultimo sia solo una delle cause o concause. Ricorda infatti Mario Fusci, responsabile del registro tumori dell’Asl di Napoli, che ci sono molti altri comuni campani, fuori dalla terra dei fuochi, in cui questi dati sono simili. Ma l’aumento dei ricoveri tra i bambini di un anno non può rimanere un semplice dato statistico: l’allarme è urgente più che mai.

di Giusy Patera