Nel 2017 non si può ancora morire di fame

Cos’è una carestia? Quand’è che si può parlare di questo fenomeno?

L’ONU dichiara la carestia quando il 20% della popolazione in un territorio si trova di fronte ad una carenza estrema di cibo, quando il tasso di malnutrizione supera il 30% e la mortalità per la mancanza di cibo raggiunge le 2 persone al giorno ogni 10mila.

In Italia non se ne parla, ma non troppo lontano da noi, in Paesi come la Nigeria, lo Yemen, il Sud Sudan e la Somalia, sta avendo luogo quella che le Nazioni Unite definiscono “la più grande crisi umanitaria dal 1945 ad oggi”.

Non si parla ancora di carestia, ma si capisce che se l’Europa non farà qualcosa piuttosto che restare a guardare questo spettacolo, se ne parlerà molto presto: assisteremo nuovamente ad una tragedia che sarà ancor più grave della carestia dichiarata nel Corno d’Africa nel 2001.

Le cause di questa crisi umanitaria sono le guerre, la siccità e la mancanza di aiuti da parte dei Governi.

A rischio ci sono un milione e mezzo di bambini, su un totale di 20 milioni di persone, che rischiano di morire di denutrizione se i Governi non si decideranno ad intervenire tempestivamente e con tutte le risorse necessarie.

Per far fronte alla crisi, l’ONU ha stimato 5,6 miliardi di dollari, di cui 4,4 miliardi entro Luglio, ma queste stime sono ben lontane da essere raggiunte: fino a 4 mesi fà sono stati raccolti solamente 90 milioni.

D’altra parte, dobbiamo dire che in alcuni di questi Paesi, per via delle guerre, risulta quasi impossibile far arrivare degli aiuti: in Sud Sudan per esempio sembrerebbe che il Presidente Salva Kiir abbia ordinato di bloccare gli aiuti, attaccando anche i convogli umanitari, nonostante avesse promesso di permettere l’accesso agli operatori sul territorio.

Nel 2017 non si può ancora morire di fame, ma soprattutto questo non può e non deve succedere ai bambini. L’UNICEF prevede una vera e propria strage, in mancanza di un intervento immediato. Solo nello Yemen, i bambini colpiti da malnutrizione acuta grave sono aumentati del 200% dal 2014.

Cosa stanno aspettando i Governi d’Europa e del Mondo ad agire? Non ci vengano a dire che mancano le risorse, perché sappiamo che non è così: in realtà, preferiscono impiegarle per i loro loschi affari piuttosto che per salvare dei bambini innocenti, destinati ad una morte atroce solo perché hanno avuto la sfortuna di nascere in quei luoghi dimenticati da Dio.

di Ludovica Morico

 

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