Festa dell’ispanità, della razza, dell’incontro di due mondi.

Dall’America Latina, Impressioni sul 12 ottobre, festa nazionale non solamente spagnola.

Il 12 ottobre 1492 Cristoforo Colombo “scoprì”, senza saperlo, l’America. Si aprirono nuovi mercati, ma si diede anche inizio alla distruzione pressoché totale di culture e imperi indigeni e alla loro sostituzione con coloni europei. Oggi, 2017, il 12 ottobre è festa nazionale sia in Spagna che nei Paesi dell’America latina. La recente parziale riscrittura della meravigliosa scoperta di un nuovo continente e della diffusione della civilizzazione europea ha portato il 12 ottobre a non essere più ufficialmente festeggiato in diretta relazione alla scoperta di Colombo, ma come festa dell’ispanità, tanto che i nomi attribuitigli variano. Nella stessa Spagna dal 1987 il 12 ottobre è semplicemente “Festa Nazionale”. In realtà, questo giorno è ancora generalmente percepito come connesso alla “scoperta” e alla colonizzazione dell’America ed è ancora oggetto di accesa discussione. Se da una parte risulta comprensibile la volontà spagnola di festeggiare un evento che ha effettivamente apportato ricchezze e territori alla Spagna, pur riconoscendo i brutali stermini compiuti e la riduzione in schiavitù di intere popolazioni, più difficile risulta comprendere i festeggiamenti in Sud America. Alcune voci dell’America Latina residenti in Spagna ci aiutano a capire meglio la problematicità di questo giorno.

 Lina, studentessa di Master, Colombia: “Ho emozioni contrastanti. Per me quel fatidico giorno è ancora la radice principale della maggior parte delle problematiche che ci ritroviamo ad affrontare oggi in America Latina. La religione è stata senza alcun dubbio l’arma principale e la più potente e lo è ancora oggi per i nostri politici. Siamo il continente della misericordia divina e, se non il maggiore, una dei più grandi luoghi cattolici nel mondo. Gli spagnoli hanno fatto molto bene il loro lavoro. Tutti noi parliamo spagnolo come prima lingua, crediamo in Dio e consideriamo la popolazione indigena come addirittura inferiore ai creoli. In Colombia, in particolare, c’è stato veramente poco interesse nel recuperare e preservare le lingue native, così come le culture e le tradizioni. E adesso le popolazioni indigene sono le più attive nei gruppi armati. Non biasimo gli spagnoli per voler celebrare questo giorno, per me è perfettamente normale che una cultura celebri le proprie vittorie. […] Ricordo quando a scuola una volta celebrammo questo giorno e dovemmo mettere in scena l’arrivo di Colombo e le modalità in cui diverse razze fecero la comparsa in America. Il dipartimento della lingua spagnola (come materia scolastica N.d.A.) premiò gli studenti per i migliori scritti sul tema. E’ stato veramente strano che fosse ancora così. Lo spagnolo è la nostra lingua, e personalmente la adoro, ma è una lingua storicamente insanguinata”.

Carolina, accademica, Perù “Il 12 ottobre è una vergogna per noi, specialmente in Perù, dove era presente l’impero Inca e l’identità indigena è ancora molto forte. […] Inoltre, il termine “conquista” è stato oggetto di dibattito negli ultimi 15 anni, tanto che oggigiorno parliamo di genocidio, ma solamente all’interno dei gruppi di accademici, mentre la narrazione nel paese in generale è ancora quella di Colombo che ha scoperto l’America e ha portato educazione, tecnologia e religione agli indigeni che attendevano di essere salvati”

Anonimo, Uruguay: “Ci sono ancora moltissime persone in America Latina che sono orgogliose di essere europee e sono fiere della “scoperta” dell’america. La narrazione della popolazione indigena è ancora quella di una popolazione selvaggia e non organizzata, che è stata civilizzata dagli occidentali”

Carolina, studentessa di Master, Cile: “Il 12 ottobre adesso si chiama Giorno dell’Incontro di Due Mondi, ma precedentemente era il Giorno della Razza (intesa come razza risultante dall’unione di quella spagnola e di quelle indigene N.d.A.). Come giorno, è ancora molto problematico, le persone (discendenti della popolazione indigena N.d.A.) sono ancora sono risentite. Ci si focalizza in particolare sulla colonizzazione spagnola e su come abbiano ucciso tutti gli indigeni, e sulla colonizzazione da parte della Chiesa cattolica, la cui influenza è ancora molto presente nel nostro Paese”.

di Giulia Montefiore

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