Con 112 mila cartoline si dice NO alla violenza in Iran

Un enorme sacco postale di juta contenente quasi 112 mila cartoline per dire no alle violenze e alle gravi violazioni dei diritti umani in Iran. Insieme, Coop e Amnesty International Italia, si sono ritrovati, con attivisti e attiviste iraniane, davanti all’ambasciata iraniana a Roma, in una giornata di mobilitazione nell’ambito della campagna “Close the gap” per la parità di genere.

Non si fa fatica ad immaginare le 111.532 lettere messe tutte insieme a disegnare simbolicamente una ciocca di capelli, come quella che ha portato all’uccisione della giovane attivista iraniana Mahsa Amini a Teheran nel settembre 2022.

Presenti, davanti alla delegazione iraniana nella Capitale, decine di cartelli di protesta.

Dall’iniziativa “Donne, vita, libertà” a “No alla pena di morte”, fino alla “Solidarietà con la popolazione iraniana”. Troviamo anche l’attivista Parisa Nazari che, fuggita dall’Iran da giovane, ha deciso dal 2019 di lottare contro il regime dell’Iran sostenendo le proteste dei suoi connazionali in patria. «Queste voci devono arrivare ai politici, ai governanti – dice ai giornalisti Nazari – che sembrano stiano normalizzando i rapporti con un regime che ha le mani sporche di sangue: responsabili dell’uccisione di bambini, delle torture, degli stupri e di tutte le limitazioni dei diritti umani».

Dopo quasi due mesi dalla lettera ufficiale e ripetute sollecitazioni, nessuna risposta dall’ambasciatore iraniano per la consegna delle cartoline. A informare i media, di fronte alla delegazione iraniana, è il presidente di Coop Italia, Marco Pedroni. «La nostra lotta e il nostro impegno non si fermano certo oggi. Dentro questo sacco c’è la volontà di centinaia di migliaia di persone di votare per la libertà e per la vita».

Secondo le segnalazioni di Amnesty, sono oltre 500 i manifestanti uccisi durante le proteste iniziate nel settembre 2022 dalle forze di sicurezza e paramilitari. Tra questi almeno 71 minorenni di età compresa tra gli 11 e i 17 anni mentre le persone arrestate sono oltre 20.000. Sette manifestanti sono stati impiccati e decine di altri rischiano di essere messi a morte in tempi brevi. In tutto l’Iran centinaia di scuole sono state attaccate con gas tossici che hanno causato malesseri e gravi danni a migliaia di alunne.

Dunque una lotta «viva» quella di Coop e Amnesty a Roma per dire che «c’è un popolo, quello iraniano, che si schiera». Pedroni rivela poi un faccia a faccia con Antonio Tajani, in cui il Ministro degli Esteri ha assicurato la «sensibilità del governo italiano a questa iniziativa»e che, se il colosso delle cooperative non riuscisse a consegnare all’ambasciatore iraniano le cartoline, «lo farà il ministro per noi».

Importante è dare visibilità e condividere insieme la lotta tanto che per il prossimo autunno già ci sono nuove attività per tenere alta l’attenzione sul tema.

Stefania Lastoria 

 

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