Terra dei Fuochi: qui c’è il dolore più forte del mondo

Terra dei Fuochi, una tragedia. Terra dei Fuochi, terra dei tumori. Terra dei Fuochi, una terra tra dolori e lotte contro un male feroce e incurabile. La chemio, i pianti, la morte.

Qui succedono cose terribili. È un triangolo maledetto. Paesi che vedono morti di cancro, stragi di bimbi, cortei e carri funebri che si incrociano nelle vie e alcuni di quei carri trasportano bare piccole e bianche.

Bimbi che non sopravvivono alle loro madri. Bimbi che nascono malati, bimbi che si ammalano ancora prima di nascere. E sono tanti.

Terra dei Fuochi, qui c’è il dolore più forte del mondo. Terra dei Fuochi, terra dei veleni, terra di disperazione e di rabbia di madri e padri che vedono le vite spezzate dei loro piccoli, corpicini e manine strette nel dolore di chemio, di interventi, sorrisi spenti. Perché? Perché? Perché? Erano bimbi, erano figli. Alcuni di soli pochi mesi appena. Il cancro ha devastato questi corpicini fragili e senza colpa.

Si piange nella Terra dei Fuochi. Si piange l’ennesima tragica morte. Il cancro non ha pietà delle giovanissime età, il tumore non dà tregua. Cuoricini che spesso si fermano all’ospedale, piccoli che muoiono dopo aver a lungo combattuto contro un male più grande di tutti, un male che distrugge l’esistenza. Bambini che finiscono di soffrire, così afferma qualcuno. Un morbo che non risparmia nessuno.

Sono solo alcune storie, alcuni dolori. Ma non numeri, ma persone in una terra in cui pare si nasca per morire sempre prima. Una terra in cui i roghi tossici continuano ad imputridire l’aria e le discariche abusive avvelenano l’acqua e la terra. Ma non ci sono solo i roghi, ci sono le tonnellate di rifiuti industriali dannosi, mari di amianto sepolti negli anni in tutta la regione, insomma c’è qualcosa sepolto, nascosto alla vista e all’olfatto. E poi ci sono le lacrime che ogni giorno solcano i visi delle mamme e dei bambini.

I genitori sono stanchi, le mamme sono stanche. Continuano a denunciare con disperazione e dolore le mamme della Terra dei Fuochi, dove si continua a nascondere, dove i dati sono sbagliati, dove tutto è a posto, nessuno se ne frega, dove si continuano a perdere figli e ci sta tutto. Dove lo Stato li ha abbandonati a questo destino e non vuole riprendere la situazione in mano.

Ogni bambino ha diritto di crescere sano, in un ambiente sano, ma questa terra non è sana. Come si può accettare una cosa del genere? Di che stili di vita stiamo parlando? Per chi vive in questa terra ogni giorno seppellisce qualcuno, ogni giorno vede un amico seppellire qualcuno, neanche la rabbia si ha più e non si sa fino a quando si possa resistere.

Nella Terra dei Fuochi ci si ammala di più e si muore di più. Nella Terra dei Fuochi intere giovani generazioni si sono ammalate di cancro e ci si sente abbandonati, ma c’è chi non si arrende. Ogni giorno un nuovo rogo, ogni settimana la notizia di una giovane vita spezzata. 7 mesi, 6 anni, 12 anni. Un’intera generazione che sta scomparendo. Non a causa di una guerra, ma a causa della terra su cui poggia i piedi, dell’aria che respira, del cibo che mangia.

C’è ancora una storia maledetta dalla Terra dei Fuochi, il triangolo dei veleni tra le province di Napoli e Caserta. Ci sono storie di battaglie coraggiose contro un mostro che non lascia scampo. Ci sono le lotte di piccoli che hanno combattuto a lungo contro un male che è troppo grande e terribile da sconfiggere, un male che trasforma i loro corpi, i capelli che cadono per via delle chemioterapie, martirii e torture da subire. Giorni, mesi, settimane nell’immenso dolore, un dolore che cresce mentre il mostro si ingigantisce.

Non c’è alcun controllo sul territorio. Se ci fosse non si arriverebbe a questo. C’è piuttosto un sistema malato contro cui bisogna lottare, una casta politica corrotta e mafiosa.

di Maria De Laurentiis

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