Nasce il Mohd: Movimento Oltre l’Handicap ed il Disagio

Non è facile determinare il numero esatto delle persone con disabilità in Italia; secondo le ultime stime di Istat e Censis si tratterebbe di circa 4 milioni e mezzo di persone, la maggior parte delle quali presenta una disabilità di tipo motorio, seguono persone con disabilità sensoriali mentre una fetta minore è costituita da persone con disabilità mentali. 

Quattro milioni e mezzo di persone sono tante eppure basta gettare uno sguardo intorno a noi per renderci conto di come lo Stato, la politica si disinteressino di una fetta così ampia di cittadini.

Servizi inefficienti, assistenza lasciata perlopiù alle famiglie, barriere architettoniche e culturali che relegano le persone con disabilità in un angolo, impedendo loro di avere a tutti gli effetti gli stessi diritti riservati alle persone senza disabilità. 

Le leggi esistono ma vengono ignorate. Basti pensare che già la legge finanziaria del 1986 prevedeva che tutti i comuni italiani approvassero entro il 1987 una delibera di consiglio per istituire piani di eliminazione delle barriere architettoniche con possibilità di commissariamento per i comuni inadempienti eppure, a distanza di più di 30 anni, solo il 40% dei comuni risulta essere in regola.

 

È per rivendicare i diritti troppo spesso ignorati delle persone con disabilità che nasce il Mohd, Movimento Oltre l’Handicap ed il Disagio. Il movimento, che nasce come movimento politico, è stato presentato il 10 Novembre a Roma presso l’Hotel All Time dal suo Coordinatore Politico Nazionale Carlo Rossetti , già Presidente Onorario dell’AISA e dall’ Avvocato Dario Curti.

Durante la presentazione, che ha visto numerosi interventi, sono stati illustrati scopi e principi di una realtà politica assolutamente inedita.

Il Mohd, come più volte ribadito durante l’incontro, nasce senza un colore politico e si propone lo specifico scopo di tutelare le persone con disabilità e tutti coloro i quali presentano disagi di varia natura, non necessariamente connessi con la disabilità, e che per questo si trovano confinati agli ultimi posti della scala sociale. Basti pensare agli oltre 5 milioni di poveri presenti sul suolo italiano (questo lo sconfortante dato fornito dall’Istat lo scorso Giugno), molti dei quali costretti a vivere in strada o nelle macchine e per i quali, se si esclude l’intervento di onlus e associazioni, molto poco viene fatto dalla politica. Si tratta dunque di un movimento che trova il proprio cardine su un tema, quello della disabilità e del principio di uguaglianza tra persone con e senza disabilità, già ratificato dalla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, che spesso viene sfruttato dai partiti in occasione delle campagne elettorali per poi finire nel dimenticatoio.

Per far valere questo diritto il Mohd ha intenzione di dare innanzitutto battaglia affinché vengano rispettati proprio quei principi stabiliti dalla Convenzione ONU, che in Italia è diventata legge il 3 Marzo 2009.

Come ha tenuto più volte a sottolineare il Coordinatore Politico Nazionale Carlo Rossetti, il Movimento (il cui programma politico è ancora in fase di costruzione) ha intenzione di riservare grande importanza al settore della formazione con incontri mensili che riguarderanno numerosi temi: dalla storia della disabilità allo studio di leggi e articoli della Costituzione di interesse vivo rispetto alle questioni care al Mohd, passando attraverso il tema del lavoro, della scuola e di tutti quegli aspetti di carattere culturale su cui è necessario offrire una nuova prospettiva di integrazione. Lo scopo che il neonato movimento si propone attraverso questi incontri è quello di coinvolgere la cittadinanza dal basso, innanzitutto rendendo i cittadini consapevoli di diritti che riguardano tutti, di realizzare un cambiamento che è dunque prima di ogni altra cosa un cambiamento di carattere culturale.

Per capire meglio come nasce il Mohd e cosa aspettarci da questo nuovo movimento abbiamo intervistato il suo Coordinatore Politico Nazionale, Carlo Rossetti.

di Martina Annibaldi

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