Il ponte Nomentano

Nel quartiere Salario è possibile ammirare, il vecchio e famoso ponte Nomentano. È stato immortalato per secoli, da artisti, pittori e fotografi. Un ponte, simbolo di forza e luogo di un famoso giuramento.

Ho sempre sentito parlare di questo ponte, ma come si dice, sei di Roma e non conosci Roma. Così ho deciso di fargli una visita. Sapevo che doveva trovarsi all’altezza dove l’Aniene, interseca la via Nomentana. Sono passato più volte su e giù per quel tratto di strada, passando sopra ponte Tazio, senza mai riuscire a scorgere la struttura di nessun altro ponte. Non mi rimaneva che chiedere a qualcuno. Un bar, un caffé e una domanda, “ mi scusi, sa dove si trova il vecchio ponte Nomentano?”, “certamente”, rispose il barista, ”vede quella via”, mi indicò una strada in discesa, “in fondo ad essa troverà il ponte”.

Sfido che non si vedeva, la folta vegetazione, cresciuta sulle sponde del fiume ne nasconde quasi completamente la stupenda struttura muraria. In compenso però è stata fatta una buona opera di conservazione del ponte, che contrasta con lo stato di abbandono e degrado delle due sponde del fiume Aniene. Peccato, perché con un’opera di risanamento ambientale, la struttura, sarebbe più valorizzata. Questo però, non toglie nulla alla sua importanza storica.

Il ponte Nomentano fu probabilmente costruito per sostituire un antico ponte in muratura. Sulla base della tecnica di costruzione e di riscontri archeologici, si stabilì che fu edificato verso la fine del II sec. a.C.. Questa datazione pose in discussione un vecchio luogo comune. Si riteneva, infatti, che il ponte fosse molto più recente perché da una citazione dello storico Procopio si ipotizzò la sua distruzione per mano del re degli ostrogoti Totila e la sua ricostruzione nel 552 d. C. per merito del generale bizantino Narsete. Osservando le decorazioni si formulò l’ipotesi che era stato dedicato ad Ercole. Nella chiave di volta sono tuttora visibili una testa taurina ed una clava, simboli strettamente connessi con questa divinità.

Nel VIII sec. d.C. fu fortificato dal pontefice Adriano I in seguito fu restaurato da Nicolò V di cui abbiamo memoria dalla targa marmorea “N PAPA V” posta sul frontale. In seguito, fu oggetto di restauri sotto Pio II nel 1641, Paolo II nel 1470, e Sisto V nel 1474. I lavori proseguirono per merito di Innocenzo X nel 1644-1655. Ponte Nomentano, fu anche luogo probabile dell’incontro tra papa Leone III e Carlo Magno.

Nel 1805 Simon Bolivar, ispirato forse dalla grandezza monumentale di Roma, nei pressi del ponte Nomentano, pronunciò il famoso giuramento, ” per il Dio dei miei genitori, giuro per loro, giuro per il mio onore e giuro per la Patria, che non darò pace al mio braccio, ne riposo alla mia anima, finche non avrò spezzato le catene che ci opprimono!“. Il giuramento era contro il potere spagnolo.

Le truppe francesi che nel 1849 si trovavano a Roma danneggiarono il ponte per ostacolare il passaggio dei patrioti italiani, ma in seguito ne ripristinarono la transitabilità. Durante il processo di urbanizzazione che interessò la zona, il ponte Nomentano, fu inserito in aree assegnate a verde pubblico. Questo ponte è storia. Attraversato per secoli, ancora oggi svolge il suo semplice compito, quello di unire le due sponde di un fiume, l’Aniene.

di Fabio Scatolini

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