Su Moria (e anche su Willie), un silenzio assordante

Mentre bruciano i fuochi e muoiono innocenti, la premiata ditta “Salvini & Meloni”, di cosa parla?           

Degli anni di catechismo, ricordo il perdono che in una preghiera si chiedeva a Dio e ai fratelli, per i propri peccati “in pensieri, parole, opere e omissioni”. Per questo certi silenzi del duo Salvini & Meloni sono eclatanti, soprattutto rapportandoli alle pubbliche ostentazioni religiose, con cui spesso infarciscono i loro discorsi. Sempre dal catechismo, non ricordo che il Cristo abbia mai detto di amare il prossimo solo se pensa e crede come te; anzi, nella sua parola si esorta anche ad amare il proprio nemico, oltre che ad accogliere lo straniero, aiutandolo in tutti i modi (…). Ma, al di là dei reali pensieri di Giorgia e Matteo, che voglio sperare essere intimamente meno disumani di quanto mostrino, oltre alle loro cristianamente criticabili parole (e ancor più i loro atti e decreti), credo che sia il caso di valutare i loro silenzi, ovvero le loro “omissioni”, che in questi giorni sono piuttosto deflagranti.

L’informazione italiana, monopolizzata dalla ripresa della pandemia e dalla riapertura delle scuole, oggi non parla molto di ciò che è accaduto nel campo di Moria, sulla greca (europea) isola di Lesbo. Probabilmente per protestare contro le ulteriori ristrettezze, causate dalle aumentate precauzioni verso il contagio da Coronavirus, forse un gruppo di greci, o forse alcuni immigrati, la notte tra l’8 ed il 9 settembre hanno appiccato il fuoco all’interno del campo che “ospita” 12300 persone, in uno spazio allestito per non più di 2-3000: migliaia di persone che prima non avevano quasi nulla, ora hanno perso quel poco che avevano e sono destinate a morire di fame e di stenti. Oggi, l’Unione Europea, dopo aver mandato i primi aiuti, dopo aver parlato di una redistribuzione di 400 minori nei paesi dell’UE, prospetta la costruzione di un nuovo campo di contenimento. Ma redistribuire alcuni bambini, ricostruendo comunque la prigione, vuol dire che anche questa volta, il problema del più grande centro di accoglienza europeo, non vuole essere risolto. Simili proposte, dovrebbero essere ben accolte dall’impareggiabile duo nostrano: se migliaia di altri profughi venissero tenuti ben distanti dal restante suolo europeo, dovrebbe essere per loro motivo di soddisfazione. Il relativo silenzio dei due leaders, sempre pronti a intasare gli organi d’informazione tradizionali ed i social, del loro pensiero tuttologo, è tatticamente comprensibile: meglio tacere sulle condizioni disumane e sui morti del gran campo profughi dell’Egeo (come dei lager libici), sennò non potrebbero giustificare il loro mantra dei porti chiusi; quindi è meglio non parlare delle solite posizioni dell’Unione Europea sui migranti, quando riguardi altri stati, pur se per questo stesso atteggiamento, relativo al nostro paese, hanno più volte aizzato il proprio elettorato, verso l’UE. La loro unica argomentazione potrebbe essere quella di addurre alla lontananza di quanto accade e che “noi italiani già ci dobbiamo occupare di altri migranti” (…), ma sarebbe piuttosto fiacca, quindi preferiscono tacere. Invece, è totalmente ingiustificabile il silenzio sull’uccisione del giovane William Monteiro Duarte, ucciso da una spedizione punitiva, per aver difeso un amico, fatto totalmente nostrano ed al centro di molte discussioni. La leader di Fratelli d’Italia, che tempo addietro gridò la sua identità di “madre”, di “italiana”, di “cristiana”, per l’uccisione del giovane Willie, non ha usato la stessa rabbiosa veemenza, nel condannare questo assassinio, né con la prima (era solo un ragazzo), né con la seconda (era anche lui italiano), né con la terza (era anche lui cristiano) di queste sue identità. E il capo della Lega, che riferendosi agli immigrati spesso sottintende a parassiti che campano sulle nostre spalle, assieme ai loro figli, forse di questo bravo ragazzo figlio di immigrati, che studiava e lavorava, ha preferito tacere perché gli rovinava le argomentazioni, delle sue dirette-social. Di certo non lo si è visto andare a citofonare (per fortuna!) a casa degli imputati, chiedendo: “Lei è un assassino?”

Sarebbe bastato che entrambi avessero condannato questo omicidio, almeno nella stessa misura con cui i loro avversari politici hanno condannato lo strattonamento di Salvini, da parte di una giovane immigrata (poco equilibrata ed esasperata): per la sua camicia ed il suo rosario strappati, questi hanno detto più parole che il duo di quell’omicidio. Sarebbe bastato sottolineare la vigliaccheria di quell’aggressione di quattro-contro-uno, spietata e gratuita. Sarebbe bastato anche un puro atto di facciata, che comunque non gli avrebbe fatto perdere troppi voti in quegli ambienti fascisti, da cui entrambi pescano a piene mani. Sarebbe bastato, che ne avessero parlato anche loro, condannando questa violenza, per scongiurarne altre in futuro, ma non lo hanno fatto, perché questi indegni politicanti non sono capaci di agire o parlare, al di là delle loro ciniche convenienze politiche. Ma i disperati di Moria ed il corpo inerte di Willie, sono lì a ricordare senza clamori della disumanità di certa politica, rendendo ancora più assordante il loro silenzio.

di Mario Guido Faloci

Print Friendly, PDF & Email