Pagare il giusto
Della mancanza di etica e di logica.
Ci sono molti aspetti assurdi, nel mondo del XXI secolo, praticamente tutti riconducibili ad un tasso sfrenato di egoismo, che per un irrefrenabile arricchimento personale porta l’umanità a minare la tenuta della società e dell’ambiente. L’assurdità è palese, dato che lo stesso essere umano che sfrutta il prossimo ed inquina il mondo, comunque vive nella società e nel pianeta che contribuisce a destabilizzare, a rendere sempre più inabitabile. Cose tanto ripetute che quasi ci si sente stupidi a ribadirle, magari con abusate metafore, come quella di coloro che tagliano il ramo su cui sono seduti. Eppure, non valgono tutti i tipi di ripetizioni, di qualsiasi livello (documentari, trasmissioni, libri, post sui social), a modificare le scelte sbagliate: è palese che destabilizzare il mondo con esagerate sperequazioni sociali, per maggiori guadagni, lo rende un luogo meno sicuro anche per chi si arricchisce; è lampante che il tasso d’inquinamento, cambiando il clima ed avvelenando l’ecosistema, prima o poi porterà all’estinzione anche dell’essere umano che si è arricchito. Eppure, neanche le conseguenze di una pandemia mondiale, ha saputo riportare sui giusti binari l’umanità, mentre il conto alla rovescia verso conseguenze irreversibili e verso l’autodistruzione, continua ad andare aventi inesorabilmente e pericolosamente.
I dati statistici possono dirci che l’80% della ricchezza mondiale sia in mano ad un 5% di umanità, ma non rendono ugualmente l’idea delle assurde disuguaglianze sociali. Ma raccontare di imprenditori che durante la pandemia hanno licenziato (…), hanno messo in cassa integrazione, per non ridurre il loro margine di guadagno, può renderla? E tante storie, tanti racconti di vita reale, riescono a far mostrare meglio dell’egoismo che imperversa. Per esempio, il racconto della collega part-time che durante la fase più critica della pandemia ha perso il secondo lavoro (ovviamente in nero) ed ora si è vista riproporlo a…3 euro l’ora, per me è esaudiente. Ed ora, che l’economia è in fase di rilancio, sentire i dirigenti d’azienda lamentare che non trovano lavoratori a causa del Reddito Di Cittadinanza, omettendo di riferire a quale tasso di sfruttamento siano le loro proposte di lavoro, mostra ancor più il problema. Proprio questa tanto criticata (anche dal sottoscritto) e tanto imperfetta misura di sostegno ai più bisognosi, evidenzia l’egoismo e la disparità sociale, ma non la risolve.
Il problema è fondamentalmente etico, perché tutti dovremmo pagare quanto ci spetta, che sia il lavoro che viene prestato, che siano le tasse per i servizi (e gli aiuti) cui usufruiamo, o le misure per preservare l’ambiente; ma, se poi non volessimo valutare la cosa con la sola coscienza, allora dovremmo almeno usare la logica: come si può pretendere che l’economia vada bene, se sottopagando i lavoratori dipendenti si affossa ogni mercato? Come si può richiedere aiuto allo Stato in caso di calamità (…), se non pagando le tasse se ne mina la possibilità d’intervento? Come possiamo sopravvivere se tutti contribuiamo ad inquinare e surriscaldare il pianeta in cui viviamo? Alcuni imprenditori si sono adattati a seguire i pochi che, già da prima, non vedevano nei lavoratori dipendenti solo delle fonti di spesa. Altri hanno pubblicamente denunciato certi privilegi loro concessi dall’attuale regime fiscale. Altri ancora, cercano delle soluzioni green per non inquinare. Ma, non si può andare avanti su un gruppo minoritario d’imprenditori, per migliorare il quadro sociale, finché la politica non farà il suo mestiere e non farà pagare a ciascuno quanto dovuto, siano stipendi, tasse o contributi. Se ciò non avverrà, siamo condannati ad avvitarci sempre più in questo stallo pericoloso, destinato a riproporre un pericoloso scontro sociale, dal quale non siamo mai veramente usciti. E, il mondo politico mostra di non aver capito il problema, se ancora abbiamo partiti che vorrebbero sopprimere il Reddito Di Cittadinanza per riproporre la Flat Tax: l’unione delle due misure sarebbe dirompente, perché porterebbe ad ampliare la ricattabilità dei lavoratori, nel mentre che si abbassano le tasse soprattutto ai ricchi/benestanti. Quanto al problema ambientale, poi, se ne può ascoltare solo il silenzio dirompente.
Onestamente non credo che questo governo farebbe mai passare questa linea tout-court, anche se qualche cambiamento al Reddito è evidentemente da fare, per evitare truffe ed abusi. Ma il timore è che alla prossima tornata elettorale vengano premiate proprio le forze politiche che più rischiano di esasperare la disuguaglianza. Forse, però, se nel frattempo la politica europea dovesse varare una normativa sul salario minimo, anche le manovre di certi approfittatori della politica potrebbero essere vanificate. Invece sull’ambiente, purtroppo essendo un problema globale, dobbiamo sperare sull’onestà e sull’intelligenza dei grandi della terra. E qui, i timori crescono…
di Mario Guido Faloci