Lo scandalo della Pace

“Vittima e carnefice insieme, lo scandalo della Pace…” Papa Francesco ancora una volta scardina l’ipocrisia di coloro che si dicono “cattolici” ma non fanno nulla per la Pace. Sentirsi “Fratelli Tutti” significa amarsi senza riserve e insieme costruire la Pace tenendosi per mano. Questo vale per tutti i popoli in guerra, ancor di più per gli ucraini, aggrediti dai russi, e per i russi, aggressori degli ucraini. Il gesto fortemente simbolico, che Francesco a pensato per la Via Crucis del venerdì santo: far portare la Croce nella XIII stazione al Colosseo, da una donna ucraina (aggredita) e da una donna russa (aggressora). C’è stato un corale disappunto, mascherato da ragioni inesistenti, fittizie e malevole. Il tutto per non dimostrare che la Pace si può fare. Che la sofferenza della guerra può finire. Che le donne sono tutte sorelle, e soffrono gli accadimenti più di ogni altro. Le donne, le Madri della umanità possono dare un segnale forte per costruire la Pace.

Vittima e aggressore, in questo caso sono lo scandalo della Pace per coloro che la Pace non la vogliono. E sono tanti. Tanti i governi, americani e europei che la Pace la dilazionano nel tempo. Ma Papa Francesco da sempre accomuna, nelle sue preghiere, aggressore e aggredito. Era accaduto il 25 marzo scorso, quando Francesco aveva compito il gesto umile di consacrare al Cuore immacolato di Maria, la Russia e l’Ucraina. Insieme come sorelle, non come nemiche, innestando il suo gesto in continuità con quello di Pi XII durante la Seconda guerra mondiale. Ancora il mondo (per mondo intendiamo i governanti), non comprendono che il Papa non è un politico, ma un pastore. Un pastore bada al suo gregge con amore, non come i governanti che “badano” al mondo come uno scacchiere, dove le mosse di ognuno, sono concepite per “mangiare” l’altro, a volte sacrificarlo per salvare il Re o la Regina. Per il pastore, nel gregge non ci sono Re o Regine.

L’idea di Papa Francesco sulla guerra basata sui nuovi imperialismi, è molto chiara: la ritiene contraria agli interessi del creato, al sentirsi Fratelli, ad amare il prossimo. Gli imperialismi ( usa il plurale, Francesco) sono il male della umanità. Creano fame, violenza e guerra. La guerra è inaccettabile, come è inaccettabile l’aggressione armata del popolo ucraino, siriano, kurdo, palestinese, yemenita, iracheno, e tanti altri sparsi per il mondo. La guerra è ripugnante, un massacro insensato, ma soprattutto lo definisce un “atto sacrilego”.

“La Chiesa, dice Francesco, non deve usare la lingua della politica, ma il linguaggio di Gesù” su questo, molti sedicenti “cattolici” operano dei distinguo, per non costruire la Pace e alimentare la sofferenza e il dolore di popoli innocenti. “Amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, perché siate figli del Padre Vostro Celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti” (Matteo 5).

“Francesco agisce secondo lo spirito evangelico, che è di riconciliazione anche contro ogni speranza visibile durante questa guerra di aggressione. Traduce, dunque, Francesco in un tweet di ieri: il Signore non ci divide in buoni e cattivi, in amici e nemici. Per Lui siamo tutti figli amati. Il suo interesse primo non è la geopolitica, ma come ha detto tre giorni dopo lo scoppio della guerra, la gente comune, che vuole la Pace, e che in ogni conflitto è la vera vittima, che paga sulla propria pelle le follie della guerra. Fratelli Tutti, dunque. Figli Tutti. Da qui il grido Fermatevi!”. Così scrive Antonio Spadaro, direttore di Civiltà Cattolica.

Due donne. Albina e Irina, nel Venerdì Santo porteranno la Croce. Non diranno una sola parola. Neanche una richiesta di perdono o cose del genere. Niente. Sono sotto la Croce nel portarla. Scandalosamente insieme.

di Claudio Caldarelli e Eligio Scatolini

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