Ezechiele, una lettura poetica

Noi abbiamo distrutto e seppellito figure come Ezechiele sotto a millenni di religione.

Eppure questi poeti sono talmente potenti, le loro parole bruciano di un fuoco così possente, da riuscire, ad un ascolto attento, ancora a farsi sentire nella loro autenticità.

Ezechiele e Geremia sono accomunati da due cose fondamentalmente:

Sono i grandi poeti della Nuova Alleanza che verrà incisa non più sulla pietra ma sulla carne del cuore.

Questo intendeva Ezechiele quando diceva “vi toglierò il cuore di pietra, vi darò un cuore nuovo, di carne”.  

Hanno poi entrambi assistito al crollo delle mura di Gerusalemme, alla devastazione del Tempio di Salomone, all’uccisione di tutti i principi della casa reale.  

Nabucodonosor, re di Babilonia, aveva sentito dire che la stirpe del re Davide avrebbe regnato per sempre, e così uccise, uno a uno, sgozzandoli come capretti, i figli del re, davanti a lui, poi prese il re, Sedecia, e lo accecò, deportandolo a Babilonia in catene e a piedi, così che tutti sentissero le urla disperate dell’ultimo discende della casa di Davide, che avrebbe per sempre avuto davanti agli occhi ormai muti l’assassinio dei figli.

Ezechiele, come Geremia, era un sacerdote all’inizio, quando Giuda crollò aveva 33 anni.

Egli vide cadere miseramente e finire in tragedia i tre pilastri su cui da millenni si fondava la religione di Israele: La Città di Gerusalemme, Il Tempio, la Casa di Davide.

Geremia seguì gli esuli giudei in Egitto, dove morì, mentre Ezechiele venne deportato a Babilonia, e fu proprio nella città dell’esilio che iniziò la sua attività poetica.

Ezechiele espresse parole tanto possenti da far sembrare la Divina Commedia uno scherzo di bambini, perché aveva compreso che la Roccia di Salvezza di Israele non era nella pietra della religione ma nella Fede, che veniva incisa proprio da quegli stessi traumi nella carne dei cuori.

“Vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne, porrò il mio spirito dentro di voi”.  

Giacomo Fagiolini

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