Diario americano 1. La storia di Anne Brancato Wood


A Philadelphia, precisamente al 1400 di Chestnut Street, la strada che dalla City Hall porta dritto alla stazione, c’è un cartello blu, con le scritte dorate. Se ne trovano tanti, simili, in giro per la città, vicino ai monumenti, ai luoghi di interesse, negli angoli in cui si è fatta la storia. Qui a Philly, infatti, è stata firmata la Dichiarazione d’Indipendenza, qui risuonò (forse) per la prima volta la Liberty Bell. Eppure il cartello di Chestnut Street parla di una pagina nascosta, dimenticata, almeno in Italia. Fate un test: provate a scrivere “Anna Brancato Wood” sul vostro motore di ricerca. Troverete solo risultati in inglese. Eppure, come ci suggerisce il nome, quel cartellone parla di un’italiana. Anzi, di una italo americana, che proprio in quella via aveva il suo ufficio. E da lì partirà la sua scalata tra i banchi della politica statunitense, arrivando ad essere per cinque mandati membro della Camera dei Rappresentanti della Pennsylvania e tra i pionieri delle riforme sociali degli anni 40 e 50.

Nata nel 1903, da genitori immigrati, cresce parlando l’inglese e l’italiano, ovviamente, ma impara anche l’ebraico. Studia e si diploma all’Accademia delle Sorelle della Misericordia e dopodiché frequenta la Temple University, dove studia anche francese e Giapponese. I primi passi nel mondo del lavoro sono come responsabile pubblicitaria e assistente fotografa per lo Spector, giornale locale, prima di entrare nelle fila del Partito Democratico nel 1928. Senza una larga organizzazione alle spalle, senza sponsor politici o grandi protettori, Anne Brancato Wood inizia a parlare alla gente, soprattutto agli elettori italo-americani, passando di porta in porta, fino all’elezione, nel 1933, quando sconfigge il candidato repubblicano Joseph Argentieri con 1.500 voti, diventando la prima donna eletta della Camera dei rappresentanti.

Sono gli anni della Grande Depressione e Brancato inizia a chiedere leggi che tutelino i più deboli. Promuove la Mothers’ Assistance Fund Law, che sosteneva le madri dei ceti sociali più poveri, si impegna per l’eliminazione della parola “illegittimo” dai certificati di nascita dei bambini nati fuori dal matrimonio. “Dobbiamo rendere le nostre donne consapevoli della loro responsabilità nel governo”, diceva Anne Brancato Wood. Per questo fu in prima fila per l’aumento degli stipendi delle lavoratrici, per il salario minimo e l’orario, per la limitazione degli abusi sul posto di lavoro e anche per la concessione di un giorno libero a settimana ad agenti di polizia e vigili del fuoco di Philadelphia. Lascerà la politica nel secondo dopoguerra, dopo ben quattro mandati, per avviare la sua azienda, la Brancato Telephone Answering and Secretarial Service, poco prima di sposare Augustus Wood. Morirà il 22 agosto del 1972.

Una piccola storia da riscoprire che parla di diritti, di uguaglianza, di opportunità. Una storia che parla di noi, di quando eravamo immigrati e di quando eravamo al fianco degli ultimi. Una storia che per questo è ancora di più da ricordare.

Lamberto Rinaldi

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