Boccioli di nuova umanità

Da ormai due anni sono tornato a lavorare con Italia Solidale – Mondo Solidale, prima per la comunicazione, e da ormai qualche mese anche nelle missioni in India e nelle comunità italiane, a Roma. 

Pochi giorni fa con la comunità di persone italiane del territorio di Roma Centro ci siamo collegati con la Colombia, facendo una video call con alcune famiglie sostenute da queste persone romane con un’adozione a distanza. 

Semplifico molto dinamiche relazionali preziose che sono il cuore di questo movimento, e che si possono apprezzare in tutta la loro complessità raccontante sul sito www.ItaliaSolidale.org. 

Vorrei però arrivare al racconto di questa videoconferenza, un tipico esempio di “gemellaggio”, cioè di intensa relazione interpersonale tra le persone italiane e quelle nelle missioni, in questo caso Colombiane, sostenute dai donatori italiani con l’adozione a distanza. 

C’era questa bambina colombiana, Juliana, 11 anni, che parlava con una coppia di italiani che le chiedevano come stesse, cosa facesse a scuola, come andasse la sua vita. 

C’è una poesia antica quanto potente scritta in ebraico antico che dice più o meno “dalla bocca dei lattanti Ti sei ricavato una lode”. 

È vero. Le parole dei bambini, dei semplici, sono talvolta più portentose di quelle dei più grandi tra i poeti. 

Alle domande della coppia che la sosteneva, Juliana ha risposto con un sorriso sornione, e poi ha aggiunto: “Non so come posso dire, io ho un serio problema di udito, rischio la sordità, ma a scuola vado bene e riesco a far fronte a tutte le difficoltà che questa mia realtà particolare mi fa soffrire. Non mi sento handicappata, perché ci siete voi”. 

Non mi sento handicappata perché ci siete voi. 

Porca puttana. 

Si prenda l’intera produzione letteraria degli ultimi dieci premi Nobel e – a parte Ernaux e Dylan per essere onesti – non si troverà una parola tanto potente come questa, di questa bambina di undici anni. 

P. Angelo Benolli, fondatore di Italia Solidale, ideatore di questo nuovo modo di fare adozione a distanza, “i gemellaggi mondiali”, scriveva già nei primi anni novanta che i principali mali della nostra società non vengono da carenze materiali, pur rilevanti, ma dalla mancanza d’amore, e si risolvono solo nell’amore. 

L’amore risolve la moltitudine dei mali. 

Questo, più che il pur importante contributo economico dell’adozione a distanza, è il cuore pulsante dei “gemellaggi mondiali”. 

Questo sentire un altro che ti vede, che ti coglie nel tuo nobile gesto di aprirti e di contribuire alla sua vita, che ti fa sentire speciale riconoscendo la profonda preziosità del tuo gesto d’amore. 

Cazzate. Dico solo cazzate. Non dovete ascoltarmi. 

Non lo saprò mai dire bene come i bambini, forte come lo esprime Juliana. 

Non mi sento handicappata, perché tu sei con me. 

Giacomo Fagiolini

 

 

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