Il Mercante di Venezia va in scena al Globe

Angelica Basile

Anche quest’anno Villa Borghese si tinge dei colori antichi del ‘600 inglese. Torna, infatti, al Silvano Toti Globe Theatre la rassegna teatrale che vanta i rifacimenti di alcune tra le più importanti opere di Sheakespeare. Sotto la direzione di Gigi Proietti, riprendono vita alcuni tra i personaggi più celebri di uno degli artisti più amati di tutti i tempi.

In questi giorni sta andando in scena Il Mercante di Venezia, la storia del Mercante Antonio che per aiutare l’amico-amante Bassano a realizzare l’intento d sposare la bella e ricca Porzia, si indebitata con il più terribile degli strozzini, Shylock. Ha impoverito la gente della laguna , fornendo prestiti a tassi di interesse altissimi. Per questo è agli antipodi per etica lavorativa rispetto ad Antonio, che da sempre ha aiutato la cittadinanza, con sostanziose somme di denaro, prestate e richieste senza interesse alcuno. Ma soprattutto a dividerli è la religione: Shylock è ebreo e i veneziani per questo lo disprezzano, in una forma di antisemitismo cinquecentesca eppure molto attuale. Quando Antonio si offre di coprire il debito di Bassanoo, Shylock intravede la possibilità di una vendetta. Così, l’usuraio fa firmare una clausola al mercante, ch3 nel caso in cui non riuscire a restituire la cifra nei tempi stabiliti, sarà costretto a cedere una libbra della propria carne a Shylock.

Una delle opere più amate di Shakespeare acquista nel rifacimento del Globe il sapore di una riscoperta di tematiche molto attuali, come lo scontro tra religioni; il ruolo del denaro nelle questioni tra privati; l’amore omosessuale; gli effetti negativi del lacerante desiderio di vendetta. Eppure l’atmosfera e la bravura eccezionale degli interpreti regalano un bellissimo ritorno ad un passato di cavalleria e umanità, che ci sembra lontano anni luce.

di Angelica Basile

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