9 maggio 1978: la data più triste della storia d’Italia
Sono nato nel 1987. Nel 1978 non ero neanche in progetto, probabilmente. Eppure, quel maggio del 1978, mi sembra di averlo vissuto. Le sirene, gli elicotteri, il clima di incertezza e paura che serpeggiava per tutte le strade d’Italia, sembra di sentirli ancora oggi, come in un sogno di un qualcosa che non ho mai vissuto. Quando, alla fine della mia carriera universitaria, dovevo decidere quale argomento trattare per la mia tesi, ho scelto di approfondire la figura di Aldo Moro e l’ho fatto perché mi sentivo in debito con la mia coscienza, con la storia d’Italia e con quel sogno che ogni tanto ancora mi tormenta. La figura dello statista mi ha sempre affascinato e capire il perché un personaggio come Moro, capace di risolvere contrasti e fautore insieme a Berlinguer del compromesso storico, sia stato scelto come ostaggio dalle Brigate Rosse è sempre stato (e lo è ancora) uno dei miei più profondi desideri. Non è questa la sede per ripercorrere i 55 terribili giorni del sequestro dell’Onorevole Moro, le motivazioni delle Br e l’isolamento dello Stato e della Dc nei confronti di uno dei suoi leader più carismatici. Tuttavia la data del ritrovamento del cadavere di Moro, nella Renault in via Caetani, non è una data qualunque. Le prime pagine dei giornali erano tutte dedicate al massacro dello statista democristiano, spartiacque cruciale della storia d’Italia, oscurando però un altro evento, a mio avviso di pari importanza, se non superiore. Quel 9 maggio 1978 un altro eroe stava per essere ammazzato: Peppino Impastato, un crociato contro la mafia, un ragazzo che ha insegnato molto a tutti noi ragazzi. Credere nei propri ideali ed esser pronti a morire per questi non è una cosa scontata. E’ una di quelle cose che si vedono solo nei film, verso il finale, quando il protagonista fa la sua battuta d’effetto, capace di strappare qualche lacrima agli spettatori più emotivi. Ma in questo caso non va in scena nessun film. Gli spettatori sono tutti reali, così come i protagonisti e come la morte che li ha strappati alla vita.
Abbiamo tutti molto da imparare, tanto da Aldo Moro, quanto da Peppino Impastato. Abbiamo tutti molto da imparare da quel 9 maggio del 1978.
diGiovanni Antonio Fois