Higuain e la morte della Serie A

Lamberto

È il trasferimento più costoso della storia del calcio italiano, sul podio della storia mondiale. Il colpo che porta Higuain alla Juventus è un affare da 90 milioni di euro. Più di lui erano costati soltanto Gareth Bale, dal Tottenham al Real Madrid per 100 milioni, e Cristiano Ronaldo, sempre alla squadra spagnola dal Manchester United per 94 milioni.

Numeri da capogiro per una classifica che dovrà essere presto aggiornata. I soldi per strappare il “pipita” ai partenopei, infatti, i bianconeri se li ritroveranno in tasca dopo aver ceduto Pogba al Manchester United per oltre 150 milioni. Firmando così il nuovo record di calciomercato.

L’approdo dell’argentino a Torino è un colpo epocale e segna di fatto il colpo di grazia sulla Serie A, dominata negli ultimi anni dai bianconeri che quest’anno hanno aumentato il divario tecnico ed economico con le altre pretendenti. E l’ha fatto andando a privare gli avversari dei loro elementi di spicco: Miralem Pjanic, tra i migliori centrocampisti del campionato, e Gonzalo Higuain, capocannoniere con 36 reti la scorsa stagione. Due tastelli fondamentali di Roma e Napoli.

Ma il trasferimento del pipita è epocale anche in un altro senso. È la fine definitiva di sogno romantico di fedeltà, amore, unione di un calciatore con una maglia. D’altronde l’epoca delle grandi bandiere è ormai finita: i Del Piero, i Maldini, gli Zanetti del nostro calcio sono ormai monumenti del passato, belli da ricordare, difficili da rivivere.

L’ultimo baluardo è Francesco Totti, alla sua ultima stagione con la maglia di una vita, che ha commentato così le ultime vicende di calciomercato: “Ormai i calciatori sono come i nomadi, seguono i soldi e non il cuore. Non tutti gli stranieri sono come Maradona”.

Ed è proprio lì che i sogni dei tifosi napoletani puntavano ad arrivare. Higuain come Diego Armando, un argentino all’ombra del Vesuvio pronto ad alzare al cielo lo Scudetto. Gonzalo lo farà, ma con un’altra maglia addosso.

di Lamberto Rinaldi

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