In manette il padre di Rojadirecta

Quando gioca la tua squadra e non hai né Sky né Mediaset, né tantomeno un amico da cui imbucarti o un bar sotto casa, c’è (o forse c’era) solo una cosa da fare: andare su Rojadirecta. Un portale che trasmette in streaming i principali eventi sportivi, dal calcio al gol, dalla pallacanestro al tennis.
Basta cercare il match che desideri, aprire il link e il gioco è fatto. L’ideatore di tutto questo però, lo spagnolo Igor Seoane Miñan, è finito in manette nei giorni scorsi. Le accuse ancora non sono note ma è logico pensare siano collegate al sito internet che tanti nemici si era fatto nel mondo.
I primi, in ordine di tempo e di importanza, sono proprio i canali satellitari che vedevano in Rojadirecta un concorrente sleale. Perché i primi per trasmettere le partite pagavano a peso d’oro diritti televisivi e personale, mentre il portale hackerava il loro lavoro e lo diffondeva, guadagnandoci, in rete.
Nelle tasche di Igor Miñan finirebbero infatti quasi 2 milioni di euro l’anno. Introiti frutto della pubblicità sul sito, soprattutto di agenzie di scommesse online. “Fungiamo soltanto da intermediari sono gli utenti a segnalare i link per vedere le partite – spiega lo spagnolo, il cui padre è proprietario di una grande azienda di materassi – Noi non abbiamo alcun rapporto commerciale con nessuno, ci limitiamo a gestire la parte tecnica del sito”.
Così quando è stato convocato al tribunale di La Coruna per essere interrogato, Miñan si è ritrovato in manette. L’ennesimo capitolo di una saga che dura dal 2005 e che, tra denunce, chiusure e tribunali, non si è mai conclusa. Rojadirecta ha riaperto sempre.

di Lamberto Rinaldi

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