Trump inizia a cambiare le carte in tavola

LudovicaIl neo-presidente degli Stati Uniti Donald Trump, in seguito alle proteste successive alla sua elezione, si rivolge ai manifestanti dicendogli di non avere paura. Secondo Trump, gli americani protestano perché ancora non lo conoscono. Magari, invece, lo fanno perché hanno già capito chi hanno di fronte. Anche se c’è da dire che a votarlo sono stati loro, quindi c’è poco da lamentarsi dal momento che si tratta di un Presidente legittimamente votato ed eletto dal popolo (proprio come funziona dalle nostre parti).
Dopo la sua elezione, Donald Trump ha chiesto ai suoi sostenitori di smettere di attaccare neri, ispanici e gay. Praticamente come se Matteo Salvini diventasse Premier e, il giorno dopo, annunciasse l’immediato ritiro delle sue amate ruspe.
Da buon imprenditore edile, Trump ha confermato la costruzione del muro al confine con il Messico. Ma non si tratterà di un vero e proprio muro lungo tutto il perimetro, adesso dice. In alcuni punti ci sarà una semplice recinzione.
Il Presidente ha annunciato che la Corte Costituzionale nominerà giudici “pro vita”, quindi contrari all’aborto, e “pro secondo emendamento”, a proposito del diritto all’autodifesa con le armi.
Dice che verranno espulsi dai 2 ai 3 milioni di clandestini con precedenti penali e, da poche ore, ha nominato il suo nuovo Chef Strategist: Stephen Bannon, al quale le comunità ebraica e musulmana si stanno già ribellando, definendo il suo sito internet “Breitbart” uno strumento di propaganda etnica e di nazionalismo bianco, con posizioni razziste e antisemite. Vi sembra così strano? A me non sembra strano che il Presidente si circondi di persone del genere, non mi sembra strano che il Ku Klux Klan gioisca della sua vittoria, perché lui è stato il primo ad esprimere con estrema trasparenza (anche troppa) il suo pensiero a proposito delle minoranze in America. Ma, ovviamente, non si può rispondere ad accuse del genere con un: si, siamo una massa di razzisti ed ora saranno cavoli vostri. Si deve rispondere come ha risposto il portavoce di Trump, difendendo Bannon e giustificando la sua nomina con le sue abili qualità di stratega.
Intanto Trump rifiuta lo stipendio da Presidente, chiedendo solo un dollaro simbolico. Forse si aspetta di essere applaudito per questo, ma diciamolo, lo sappiamo che Trump non è esattamente un poveraccio, e negli ultimi giorni abbiamo visto tutti la villa in cui abita: la casa Bianca, a confronto, sembra quasi una catapecchia. Rifiuta, quindi, 400 mila dollari l’anno. Poverino, ora magari lo chiameranno grillino (fa anche rima).
Noi staremo qui, a vedere cosa succederà e a sperare di essere piacevolmente stupidi da questo presidente, anche se, da quello che sappiamo e che ci fanno sapere, per ora non ci si aspetta nulla di buono.

di Ludovica Morico

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