Eutanasia

Meglio la morte che una vita amara/il riposo eterno che una malattia cronica. (Siracide: 30, 17)

Quando nel 2006 morì Piergiorgio Welby, attivista contro l’accanimento terapeutico e malato di distrofia muscolare, la Chiesa che doveva ospitarne i funerali gli rifiutò la cerimonia religiosa, sulla base dell’assunto che solo Dio, o i preti per interposta volontà, possa decidere se e quando un individuo possa morire.

La stessa Chiesa, quella di San Giovanni Bosco, una decina di anni dopo, celebrò in pompa magna i funerali del boss Vittorio Casamonica, e sempre la stessa chiesa, nel 1990, aveva ospitato anche le spoglie di un ex esponente di spicco della banda della Magliana, tale Enrico De Pedis. Come a dire che chi fa danno agli altri, può entrare, chi pretende di poterne fare a se stesso, no. Un ragionamento da annoverare tra i misteri della Fede.

Non è certo un caso isolato; chi si fa castigatore di costumi tende ad avere la mano pesante contro chi osa anche solo pensare di poter decidere della propria vita in maniera autonoma. Ci si potrebbe trovar contro nientepopodimeno che Mario Adinolfi o Francesca Chaouqui.

È capitato a Dj Fabo, sul cui corpo già provato, ma adesso privo di anima, si sono accaniti brutalmente i due personaggi di cui sopra. Il buon Mario Adinolfi, infatti, ha affermato che Hitler almeno non si faceva pagare per uccidere i disabili mentre la Svizzera lo fa, accostando in maniera spericolata i nazisti che facevano pulizia etnica di persone disabili contro la loro volontà, con i medici che praticano l’eutanasia su persone che implorano di poter mettere fine alle loro sofferenze. Inutile aggiungere altri commenti, fa sorridere soltanto che persino gli algoritmi di Facebook, idioti per chiunque ci abbia avuto a che fare, hanno stabilito che un simile contenuto sia inaccettabile, mentre i quattro elettori di Adinolfi hanno ancora difficoltà a distinguere Hitler da un medico svizzero.

La Chaouqui, già accusata di truffa per aver utilizzato il pass di una parente disabile morta nella ZTL, ha accusato invece il cadavere di DJ Fabo di essere vigliacco. Perché in fondo un disabile, come insegna lei, può sempre essere utile al mondo, magari fornendo pass utili ai familiari.

Il problema di fondo è che, come nel caso Englaro, la cronaca si riempie di discussioni, insulti, opinioni idiote e non richieste, ma la politica resta ferma a guardare. All’indomani della morte di Eluana, erano tutti pronti a fare una legge sul fine di vita ma ovviamente è finita a pizza e fichi, una volta calato il sipario sull’evento del momento. In Europa un solo Paese permette l’eutanasia a persone che non siano suoi cittadini ed è la Svizzera. Altri Paesi, come Olanda, Belgio o Lussemburgo, hanno stabilito che i loro cittadini siano proprietari della loro vita e ci facciano un po’ quel che cavolo gli pare: se non posso scegliere di vivere, gli si lasci almeno la possibilità di scegliere di morire. L’Italia chiacchiera più di tutti.

Se poi Dio, e chi ci crede, ha stabilito che la vita sia sacra, è un dato assolutamente accettabile. Ma questo vale per chi ci crede, è libero di vegetare e soffrire dentro un corpo morto, animato da macchinari costruiti con quella stessa Scienza che è in antagonismo con la Chiesa, nessuno vuole togliergli questo diritto inalienabile.

La Chiesa si occupi delle anime dei suoi fedeli ma ai corpi di tutti i cittadini, laici o meno, ci deve pensare lo Stato. E se un cittadino soffre, deve avere il diritto di smettere di farlo, gratis e nel suo letto.

di Marco Camillieri