Cari Vittoriesi
Cari Vittoriesi,
nessuno può offendere la vostra intelligenza, lasciando credere che la colpa dello scioglimento per mafia sia mia.
Vittoria, come scrivo da anni, ha una grave malattia, un cancro: la mafia. E se una persona ha un cancro, non mette la testa sotto la sabbia aspettando di morire, cerca di curarsi in ogni modo.
Si, Vittoria ha da anni un cancro, e ciò che ho sempre denunciato con i miei articoli (basta leggerli, sono lì, a disposizione di tutti; e sono tanti), è venuto fuori con le indagini serie e rigorose della Magistratura di Catania e degli Inquirenti (che meritano rispetto e non dichiarazioni eversive!).
In questi giorni non ho commentato nessuno degli interventi scomposti che ho sentito, né ho risposto ai tanti assurdi insulti (di bassa lega) ricevuti.
Non ho commentato le parole di un “criminale” (come riporta la pagina di Wikipedia), già terrorista e condannato per “concorso in omicidio volontario” che presiedeva un’assemblea del Partito Radicale nel vittoriese e neanche quelle degli intervenuti.
Ho lasciato passare le ore più calde e convulse per una città, Vittoria, che amo da anni e su cui scrivo con passione e dedizione da giornalista libero (cosa che a molti, purtroppo, continua a non piacere!).
Oggi, però, vorrei parlarvi, non avendo la possibilità né l’opportunità di organizzare comizi come stanno facendo in molti.
Anni fa, quando iniziai a scrivere, mi sentivo dire da più parti “perché la Magistratura non interviene?”.
Ecco che la Magistratura è intervenuta, ed il risultato è sotto gli occhi di tutti.
Quelle intercettazioni da me pubblicate (basti leggere qui https://www.laspia.it/patto- scellerato-fra-politica-mafia- vittoria-nicosia-do-anche- culo/ ) ben al di là degli aspetti penali per i quali ognuno si difenderà nelle Aule di Tribunale, offrono aspetti morali su cui riflettere.
Vi prego, leggetele. Giudicate voi, fatevi una vostra idea. �Per me quelle parole sono chiare, anzi chiarissime.
Ci sono politici, dirigenti di Partito, Consiglieri Comunali che fanno patti col diavolo, cioè con la mafia.
Un “patto scellerato” come è stato definito dai Magistrati.
Io non faccio politica, non mi interessa nulla. Cerco solo, da giornalista libero, di analizzare i fatti e le parole. Ed emerge chiaramente che, da quelle intercettazioni, per mafiosi, politici e delinquenti il problema di Vittoria aveva un nome e cognome: “Ciccio Aiello”. E per impedire la sua vittoria elettorale si era disposti a qualsiasi accordo. Anche a rassicurare le famiglie.
Questi accordi riguardavano soprattutto l’affare della “munnizza”, ovvero la spazzatura, oltre ad altri “rifiuti” ed accordi elettorali. Con i mafiosi!
Questo è quanto emerge da quelle intercettazioni, da quelle parole. Ovviamente i diretti interessati, lo ripeto, si difenderanno com’è giusto che sia nelle sedi opportune ed io non ho alcuna veste per condannare nessuno. Né tantomeno lo farei.
Ma adesso basta.
Nessuno può permettersi di dire a Voi, cittadini vittoriesi, che la colpa dello scioglimento per mafia sia mia, della Magistratura o degli Inquirenti: la colpa è di chi ha rovinato, per il proprio unico interesse – potere e denaro -, l’immagine di una meravigliosa realtà, la vostra (permettetemi, la nostra) Vittoria.
Vi hanno svenduto da almeno un decennio ed in quelle parole risulta chiarissimo. Hanno svenduto il lavoro di migliaia di persone per bene che, adesso, non possono e non devono rimanere in silenzio. E non dovete pensare di essere Voi a dovervi vergognare. No, non siete voi a dovervi vergognare, cari Vittoriesi.
E chi fa riferimenti – in mala fede – alla vicenda che ha coinvolto il Comune di Scicli, sappia che quello scioglimento venne confermato da tutte le sentenze per la compromissione non dell’allora Sindaco, assolto, ma della macchina amministrativa, dagli atti che venivano redatti, da alcuni dirigenti. Si, le sentenze si rispettano tutte, sia quelle penali (che assolvono secondo me giustamente l’allora Sindaco di Scicli), sia quelle amministrative che hanno confermato che quel Comune andava sciolto. E, lo ripeto, non per il Sindaco dell’epoca ma per la compromissione generale del Comune.
Questa è la verità.
Sta a voi credere alle bugie, a chi vi dice che la colpa sia mia, a chi dice che lo scioglimento per mafia riguardi tutti voi, o credere alla verità oggettiva dei fatti: siete stati svenduti per anni, come emerge dalle intercettazioni.
Paolo Borsellino diceva “gli uomini politici non devono solo essere onesti, ma lo devono anche apparire”.
Ecco, a giudicare da quelle frasi, siete certi che i vostri “uomini politici” apparivano onesti?
Se fossi io il problema, potrei anche smettere di scrivere su Vittoria. Ma siete certi che, smettendo io, avrete risolto tutti i problemi?
Vi abbraccio, con la coscienza di chi ci ha provato in ogni modo ad informarvi e che per questa ragione da anni vive privato della libertà e sotto scorta.
Perché solo quando saprete tutta la verità, potrete scegliere da che parte stare: se con la mafia o con le tante donne ed i tanti uomini che si impegnano per combatterla.
Paolo Borrometi