Il rispetto tra uomini e donne per un mondo più equo.

Il nostro mondo è governato da un’irrazionalità che si manifesta in svariati modi. Tra la varie forme insane vi sono i comportamenti distruttivi nei confronti del pianeta sul quale spendiamo i nostri giorni e, a volte, un’incomprensibile considerazione delle donne come figure secondarie, di minor valore, o addirittura fastidiose quando reclamano parità di trattamento con la parte maschile.
Spesso le ragioni di una considerazione della donna come essere da non dotare del diritto all’autodeterminazione si fanno risiedere in una “naturale” propensione alla vita in famiglia, a essere madri, a volte anche in una vera e propria incapacità, minore intelligenza, servitù rispetto all’uomo.

Non si comprende perché il femminile e il maschile siano considerati in un rapporto di subordinazione o di contrasto. Non si comprende nemmeno perché un cambiamento sia da intendersi come un’imitazione delle caratteristiche  maschili piuttosto che in una valorizzazione di quelle femminili. La diversità non è inferiorità, non è limitazione e non implica nemmeno subordinazione.

Nella nostra realtà possiamo uscire da sole, possiamo scegliere (quasi sempre) chi amare, se sposarci, se avere figli, se lavorare (discorso diverso poi la possibilità di trovare lavoro e il trattamento sul posto di lavoro), chi frequentare. E’ ancora difficile nel 2018 poter dire che il sesso per le donne può essere importante e che può essere interessante anche senza farlo necessariamente all’interno di un ruolo familiare o affettivo. Ammetterlo conduce spesso una donna a essere soggetto di attenzioni non richieste o ad una considerazione negativa da parte della collettività (a volte da parte anche di altre donne).

Una frase che dovrebbe suonare sgradevole? Dietro ogni grande uomo c’è una grande donna. Non dovrebbe costare molto dire ACCANTO ad ogni grande uomo c’è una grande donna. E vogliamo quindi parlare del sacrificio perennemente richiesto alle grandi (e piccole) donne di accantonare i propri interessi, la propria crescita, di dire no ad un trasferimento perché non va loro di seguire le scelte del compagno? E se pensate che oggi non sia più così siete fuori strada… non lo è quasi mai di diritto (sempre in alcune parti del mondo, compresa la nostra Italia), ma di fatto? Qualcuno deve cedere se si vuole andare d’accordo …

E non è vero che così cambiando si distruggono le relazioni. Si distruggono modi sbagliati di intenderle, perché se non si esacerbano gli animi e non si arriva a conclusioni rabbiose o animose, è più semplice comprendere che si può mediare e creare una società più giusta per tutti e tutte. Non è strana una donna che desidera studiare, intraprendere e proseguire un lavoro che ama, cercando di conciliare, anche con l’aiuto del proprio compagno, i propri interessi e l’essere compagna e madre. Non è questo che romperà un idillio ma lo romperà la mancanza di collaborazione, di comprensione, di reciproco aiuto. Lo romperà un quotidiano fatto di piccoli prepotenze (da parte di entrambi), la mancanza di dialogo, le ripetute incomprensioni.
Per cambiare questo mondo fatto di tante discriminazioni occorre partire dalle persone, da donne e uomini in collaborazione e rispetto reciproco. Si può fare.

di Artemisia

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