La coda del diavolo e le dimissioni dal futuro

L’Inferno è fuoco, si apre a imbuto nelle viscere di Gerusalemme e raggiunge il centro della terra, il punto più lontano da Dio. Qui è conficcato per i piedi e fino al busto Satana. Anzi: lo era, ora non più. L’imbuto, infatti, si è da tempo rovesciato. Si alza nel presente come una montagna in continua crescita sulla Terra, per puntare dritta con la sua cima all’Empireo del Paradiso, dove ha sede Dio. Satana, intanto, i piedi li ha ben piantati dentro le budella e il cervello degli umani. La prova? Il surriscaldamento del nostro pianeta. La fonte? Le Sacre Scritture. Chi lo attesta? Cristiano Cesarani, capo gabinetto del ministro leghista della famiglia Lorenzo Fontana.

Si possono rispettare gli studi e le convinzioni teologiche di Cesarani e del suo ministro, ma la domanda è se esse possano e debbano influenzare la politica del governo su alcuni temi cruciali per il futuro, come appunto quello del surriscaldamento climatico. Se – soprattutto – debbano e possano essere imposte agli scienziati che ne studiano le cause non metafisiche, trascendentali, ma fisiche, tanto atmosferiche quanto antropiche, indicando delle soluzioni altrettanto concrete che non siano la conversione dell’intera umanità alle credenze religiose dei leghisti Cesarani e Fontana. Sempre più spesso, però, non sono solo fedi, credenze, ideologie a opporsi alla scienza, ma anche lucidi, profani interessi economici. Il recente scontro tra i vertici della politica e quelli del mondo scientifico in Italia, anche se ha avuto una eco mediatica attenuata è davvero di quelli che scuotono il sottosuolo della realtà.

Quattro su cinque scienziati e studiosi italiani, tra i più prestigiosi al mondo, si dimettono dal Comitato incaricato di redigere la procedura per selezionare il nuovo capo dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI). Sono Fabiola Gianotti, fisica teorica, Direttrice Generale del CERN di Ginevra; Lamberto Maffei, neuro scienziato, Presidente Emerito dell’Accademia Nazionale dei Lincei; Aldo Sandulli, giurista, Preside della Facoltà di Giurisprudenza al Suor Orsola Benincasa di Napoli; Lucia Votano, astrofisica, con numerosi, alti incarichi operativi alle spalle, oggi in Cina, in uno dei progetti sperimentali più avanzati al mondo. Ha preferito invece non dimettersi – pur condividendo le ragioni degli altri quattro – il quinto componente del Comitato, Mauro Ferrari, residente negli Usa, dove dirige l’Institute of Academic Medicine.

Si sono dimessi perché il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR), Marco Bussetti, della Lega, voleva loro imporre criteri non rigorosamente scientifici nella redazione della procedura per scegliere il nuovo presidente dell’ASI, in sostituzione di quello dimissionato Roberto Battiston, e dell’attuale provvisorio Commissario Straordinario, l’astrofisico Piero Benvenuti.

C’è solo da ricordare che Fabiola Gianotti è stata coordinatrice e portavoce dell’esperimento Atlas, cui hanno partecipato tremila studiosi di ogni paese. In tale veste ha annunciato al mondo, il 4 luglio 2012, la prima osservazione del bosone X. Si tratta di una particella sub atomica teorizzata dal fisico inglese Higgs nel 1964, ma mai prima individuata. Detta anche “la particella di Dio”, perché senza di essa un Universo non potrebbe materialmente costituirsi. A una domanda di Lilli Gruber a “Otto e mezzo” del 6 gennaio 2015, risponde: “Sì, io credo. La scienza è compatibile con la fede e non ci sono contraddizioni. L’importante è lasciare i due piani separati: essere credenti o non credenti, non è la fisica che ci darà risposta“. Proprio come la lotta contro Satana per combattere il surriscaldamento climatico planetario del capo gabinetto del ministro Fontana, Cristiano Cesarani.

Ricostruiamo la vicenda dall’inizio. Il 6 novembre scorso, il Ministro Bussetti comunica la revoca con effetto immediato di Roberto Battiston, presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana. Battiston – laureato alla Scuola Normale di Pisa – è Ordinario di Fisica Sperimentale all’Università di Trento e – insieme al Premio Nobel cino-americano Samuel Chau Chung Ting – ha progettato e messo in orbita, agganciato alla Stazione Spaziale Internazionale, lo Spettrometro Magnetico AMS-02, per la misurazione di precisione dei raggi cosmici. Battiston è uno degli scienziati italiani più apprezzati e riconosciuti dalla comunità scientifica mondiale. Sotto la sua guida l’ASI ha conseguito un livello di eccellenza senza precedenti, quale il lancio e l’ammartaggio, ossia lo sbarco su Marte della navicella InSight, insieme a Nasa e Cina. La nomina di Battiston fu voluta nel 2014 dall’allora ministra del governo Renzi, Stefania Giannini. Alla scadenza dell’incarico, è però bandito un regolare concorso pubblico. Battiston vi partecipa e lo vince. Il suo attuale mandato – in scadenza nel 2022 – non è perciò di nomina politica, e non sarebbe dovuto dunque rientrare nei criteri dello spoil systempolitico-amministrativo che seguono un cambio di governo. Battiston è sposato con Maria Prodi, nipote di Romano, ma i suoi meriti sono fuori discussione, tanto che i 760 MLN di €, stanziati nel 2018, saranno incrementati per il 2019 a circa 900 MLN di €, proprio per raggiungere gli ulteriori traguardi che lui è stato in grado di mettere a portata di mano dell’ASI.

Nel frattempo, però, con la formazione del nuovo governo Lega-5S, la delega al settore aereo-spaziale passa nelle mani dell’attuale Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, il quale la gira immediatamente al vice di Matteo Salvini, Giancarlo Giorgetti. Questi nomina come suo consigliere ad hoc Stefano Gualandrinis, che il Fatto Quotidiano, in un articolo del 26 ottobre scorso, definisce “un pezzo da novanta del Carroccio nella provincia Varese”. Soprattutto la famiglia Gualandrinis è attiva nel settore aereo spaziale attraverso due società private – la Technosprings Italia srl, di Gallarate, e la svizzera Tss Innovations Projekte GmbH. L’allargamento dei rigidi criteri di selezione del nuovo capo dell’Agenzia Spaziale Italiana, richiesto ai cinque scienziati dal ministro Bussetti, e le conseguenti dimissioni di quattro di essi, potrebbe avere qualcosa a che fare con quest’ultimo forte conflitto d’interesse leghista-aziendale? Dalla maledizione del surriscaldamento satanico-planetario del capo gabinetto del ministro Fontana, alla benedizione della roba, ossia dei milioni di stanziamento aereospaziale, del consigliere ad hoc del sottosegretario Giorgetti?

Il ministro Bussetti ha dichiarato di non aver voluto esercitare alcuna ingerenza illegittima, e cita una specifica pronuncia dell’Avvocatura di Stato a sua difesa. Se voleva, però, che il Comitato avviasse una procedura di selezione ai più elevati livelli scientifici, perché ha eccepito sui criteri adottati, fino al punto di costringere quattro su cinque dei suoi componenti alle dimissioni? Una domanda che si dovrebbe porre soprattutto il Movimento 5 Stelle: non solo perché la Lega si accaparra un settore strategico e un sostanzioso malloppo economico, ma soprattutto perché azzera uno dei fondamenti strategici del fondatore Beppe Grillo. Il fondamento del futuro tecnologico, informatico, scientifico, ecc. come superamento di tutto il rugginoso ammasso partitico-ideologico novecentesco. Il vice ministro grillino Lorenzo Fioramonti, invece, ha appreso solo via Twitter del fulmineo dimissionamento di Roberto Battiston dall’ASI, ma oltre qualche borbottio non è potuto andare. Ugualmente nella vicenda dei quattro scienziati, parimenti, anche se indirettamente dimissionati dalla vecchia, rude ruspa di potere della Lega. D’altronde anche la Ministra Giulia Grillo ha azzerato in un solo colpo, e senza alcun formale preavviso istituzionale, i trenta membri del Consiglio Superiore della Sanità attualmente in carica. La fatale, abissale incomprensione della fase storica, e del ruolo che è destinata ad assumete la scienza in essa, condurrà così il fatidico Governo del Cambiamento, ineluttabilmente, a delle diaboliche dimissioni proprio dal futuro.

di Riccardo Tavani

Print Friendly, PDF & Email