Giorni di festa per la Bolivia: eletto il nuovo Presidente del paese

Sono giorni di festa, questi, per la Bolivia. Luis Arce Catacora è stato clamorosamente eletto, al primo turno e con il 55% dei voti, come nuovo presidente del paese andino-amazzonico.  A quasi un anno dal colpo di stato – scatenato dalle proteste delle opposizioni di destra, dalle pressioni dell’esercito e dall’ammutinamento di alcuni reparti di polizia – che ha costretto all’esilio l’ex presidente Evo Morales, il popolo boliviano, con una partecipazione al voto superiore all’80%, ha sconfitto nelle urne il governo di Jeanine Áñez e portato alla vittoria uno dei più stretti collaboratori di Morales.

In questi undici mesi, il governo provvisorio ha mostrato il suo vero volto. Quello di paladino degli interessi dell’agrobusiness. Sono state liberalizzate le esportazioni agricole, incoraggiata la deforestazione e autorizzato l’ingresso nel paese di organismi transgenici.  Áñez, inoltre, ha varato un taglio delle tasse alle grandi imprese private, alle quali ha destinando anche 600 milioni di dollari di fondi pubblici a copertura dei loro debiti, e smantellato i programmi sociali ed economici varati da Morales a favore della maggioranza povera del paese. Nello stesso tempo, il governo provvisorio ha perseguitato i dirigenti e i simpatizzanti del Movimento verso il socialismo (MAS), si è reso responsabile di aperti atti di razzismo contro la popolazione india e ha dimostrato un’assoluta incapacità nell’affrontare la pandemia di Covid-19.

Molte sono le speranze riposte in Luis Arce Catacora Arce che, da ministro dell’Economia nei governi del presidente deposto, è stato il massimo artefice del cosiddetto “miracolo economico” boliviano. Arce è il rappresentante di punta dei Chuquiago Boys (dal nome aymarà della capitale La Paz) che – in evidente contrapposizione con i più famosi e ultraliberisti Chicago boys che tanto hanno ispirato il Cile di Pinochet – sostengono un ruolo attivo dello Stato nell’economia. Durante i suoi mandati, Arce ha rinazionalizzate le società strategiche privatizzate o capitalizzate e avviato un’opera di redistribuzione delle risorse economiche a favore dei settori più vulnerabili della società.

Durante il suo mandato, promette Arce, verranno prese misure economiche di rilancio dell’economia e di sostegno a beneficio di tutti i boliviani. Il presidente ha inoltre dichiarato che farà tesoro degli errori commessi dal Mas nei 14 anni in cui è stato al governo e che lavorerà alla costituzione di un governo di unità nazionale.

Un compito arduo lo aspetta. Ma questi sono i giorni della gioia. Decine di migliaia di persone hanno celebrato la vittoria al suono delle musiche dei popoli native sventolando le bandiere indigene Wiphala. Mentre gli sciamani Aymarà si sono rivolti a Pachamama (Madre Terra) perché accompagni Arce nella sua azione di governo. Speriamo che trovino ascolto

di Enrico Ceci

Print Friendly, PDF & Email