Altri mondi (im-possibili?)

Come sarebbe vivere in un altro mondo o in una dimensione alternativa del nostro mondo? Sono domande che a un certo punto dello sviluppo umano ne fanno parte. Come per tutte le tappe dello sviluppo non c’è un’età certa in cui domande di questo tipo e quella specie di angoscia esistenziale saltano fuori, ma una parola che descrive quel momento è: adolescenza. Ecco allora che ai lettori iniziano a piacere quelle storie fantasy e distopiche che raccontano la vita così come la conosciamo (ricca di relazioni di affinità e contrasto, emozioni da provare o reprimere, azioni da scegliere di fare o no) ma che si svolgono in un altrove che non esiste, una versione diversa (meglio? peggio?) del nostro qui e ora.

In questo ampio genere ricadono fior fior di autori e testi, è il caso di dirlo: c’è l’imbarazzo della scelta. Anche come stile narrativo: dal romanzo alla graphic novel.

I consigli e i trucchi della direttrice.

Non abbiate paura a “regalare” ai vostri adolescenti altri mondi: per loro è un modo per conoscere meglio il nostro, il loro, nella sicurezza delle pagine del libro, delle mura della loro stanza e di quell’ “offline” che sempre più manca.

Crescere critici, di Milena Monti (direttrice del giornale per bambine e bambini Lo Spunk)

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