Totum amoris est

Tutto appartiene all’amore (totum amoris est) inizia così la Lettera apostolica di Papa Francesco, in riferimento al quarto centenario della morte di San Vincenzo di Sales. Una eredità molto attuale, da riprendere ogni momento per sentirci “prossimi con il prossimo”. Una quotidianità fatta di amore, di fratellanza, di eguaglianza, di libertà. Tutto appartiene all’amore, perché l’amore ci avvolge già dal grembo della madre, prima ancora di venire al mondo. Un mondo che poi rinnega se stesso, uccide e violenta, cancella ogni traccia di quell’amore, che invece ci appartiene, ed ed l’amore dell’umanità intera.

Papa Francesco sottolinea la duttilità e la capacità di visione di Vincenzo di Sales, che già quattrocento anni fa, “…un po’ per dono di Dio, un po’ per indole personale, e anche per la sua tenace coltivazione del vissuto, egli aveva avuto la nitida percezione del cambiamento dei tempi. Lui stesso non avrebbe mai immaginato di riconoscervi una tale opportunità per l’annuncio del Vangelo…”

Il cambiamento dei tempi, considerato anche come cambiamento dei sentimenti, della capacità di amare se stessi e il prossimo per sentirsi fratelli, in un mondo dove tutto  non è più amore. “La Parola che aveva amato fin dalla sua giovinezza era capace di farsi largo, aprendo nuovi e imprevedibili orizzonti, in un mondo in rapida transizione…”. L’amore che si è perso, sacrificato sull’altare pagano della avidità, dell’egoismo, del consumismo più sfrenato, dell’accaparrare sempre più ricchezza sottraendola a coloro che ne hanno bisogno. Tutto non appartiene più all’amore, perché oggi i tempi sono cambiati e tutto appartiene alla guerra, alla violenza. Tutto, oggi, appartiene all’avidità umana che inquina il pianeta e uccide ogni forma di vita. Oggi, tutto appartiene all’enorme ricchezza accumulata da pochi miliardari, che hanno cancellato la dignità di miliardi di persone, costrette, da questo assurdo accumulo, a vivere nella fame e nella miseria.

Papa Francesco affida un nuovo compito alla sua Chiesa “È quanto ci attende come compito essenziale anche per questo nostro passaggio d’epoca: una Chiesa non autoreferenziale, libera da ogni mondanità ma capace di abitare il mondo, di condividere insieme, di ascoltare e accogliere…”

Un richiamo forte, che esclude qualsiasi mistificazione, che rimette al centro della vita l’umanità intera, intesa come una grande famiglia, un unico grande respiro e battito, una forza universale che ci dice che oggi come non mai “tutto appartiene all’amore”.

Non appartiene all’amore l’indifferenza verso i migranti che affogano nel Mediterraneo, o muoiono di freddo sotto i ponti, vicino alle ferrovie, o che vengono respinti in mare come alla frontiera di Ventimiglia. Non appartiene all’amore la violenza sulle donne e il femminicidio. Non appartiene all’amore la morte sul lavoro per responsabilità delle imprese che risparmiano sulla sicurezza. Non appartiene all’amore la guerra. Non appartiene all’amore la fame. Non appartiene all’amore l’avidità e la ricchezza accumulata con l’inquinamento del pianeta. Non appartiene all’amore l’odio, la cattiveria, la rabbia e la gelosia.

Totum amoris est. Tutto appartiene all’amore quando si fa con il cuore e si ascolta il battito di chi ci è vicino, anche se è all’altro capo del mondo, o su un barcone in mezzo al mare. Tutto appartiene all’amore quando si ascolta il battito del cuore dei senza fissa dimora che muoiono di freddo e di stenti. Totum amoris est.

Claudio Caldarelli – Eligio Scatolini

 

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