Laudato si, fratello albero, per salvare la Terra
Piantiamo un albero a testa e ci salveremo. Gli alberi sono la vita. La nostra vita. Noi siamo la vita degli alberi. Senza di essi non ci sarebbe vita. Eppure stiamo distruggendo gli alberi, cioè la nostra vita. Ne siamo consapevoli ma perseveriamo in questa follia della distruzione di massa degli alberi in tutto il pianeta. “Una lontana betulla bianca, ritta su una collina contro il cielo bianco e brumoso, sembra, con i suoi ramoscelli sottili, così distinti e neri, un millepiedi che si arrampichi in paradiso”.
Laudato si’, sono le comunità che si ispirano alla enciclica di Francesco, sono sorte in ogni parte d’Italia e oggi lanciano un appello a tutte le persone di buona volontà: un albero in più. Si rivolgono a tutti, indistintamente, cittadini, organizzazioni politiche, sindacali e religiose, aziende pubbliche e private, ai comuni e ad ogni tipo di associazione, chiedendo di piantare un albero, chi non può farlo di delegare il suo prossimo, suo fratello, per raggiungere l’obiettivo di sessanta milioni di alberi. Un albero per ogni persona nel più breve tempo possibile. Sessanta milioni di alberi che dal primo momento di vita iniziano a trasformare l’anidride carbonica (CO2) in ossigeno.
Stefano Mancuso, direttore del Laboratorio Internazionale di Neurobiologia Vegetale (Linv) è uno dei primi firmatari dell’appello delle Comunità Laudato si’ condividendo l’urgenza e la necessità di piantare gli alberi.
“A costo di diventare noioso, è bene ribadire alcuni dati che nella crudezza evidenziano l’enorme problema che l’umanità si trova a dover affrontare. L’aumento della concentrazione della CO2 nell’atmosfera provoca, attraverso il famigerato effetto serra, l’aumento della temperatura del pianeta, con conseguenze catastrofiche la cui entità tende a non essere compresa. Alcune dirette conseguenze sono abbastanza evidenti: scioglimento dei ghiacci, innalzamento del livello del mare, siccità, ondate di calore, eventi atmosferici violenti, incendi, desertificazione ecc. “ Poi ci sono le conseguenze indirette come le estinzioni di forme di vita animale e vegetale. Ma ci sono anche i falsi alibi e le scusanti per non impegnarsi sul fronte ambientale e Mancuso ci dice che non serve dire “ ho difficoltà ad arrivare a fine mese, che vuoi che me ne freghi delle estinzioni dei koala o delle margheritine, questi sono problemi da agiati signorini che a pancia piena possono permettersi di preoccuparsi di queste minuzie. Sbagliato! I signorini con la pancia piena, sono proprio coloro sui quali il riscaldamento globale e le catastrofi che ne potrebbero conseguire, avranno il minor effetto. Non saranno davvero loro a soffrire il caldo, le carestie, la mancanza di acqua e i disordini che accompagneranno queste sciagure, ma le fasce più deboli della popolazione. Come è sempre accaduto: più basso è il reddito maggiore saranno i danni. Pensare che l’ambiente sia un hobby per signore e signori agiati è una stupidaggine. La questione ambientale è la più importante delle questioni sociali…”
Nel 2017 in India, lo stato del Madhya Pradesh riuscì a piantare in un solo giorno oltre sessanta milioni di alberi. Possiamo riuscirci anche noi, dicono dalle comunità Laudato si’, possiamo fare molto di più di quanto facciamo che è poco. L’insegnamento di Francesco, sia il Papa che il Santo, può aiutarci a riflettere su come consumare in modo sostenibile, ma ancora di più può aiutarci a non sprecare. Vivere in armonia con il creato per essere felici di ciò che abbiamo e non essere infelici per ciò che manca. La vera rivoluzione e ripartire in modo equo le risorse, non sprecarle, usare oggetti da riciclo, fare in modo che la gioia sia nei gesti quotidiani, e gli alberi sono nostri fratelli. “La donna è l’uomo sono alberi che non hanno limiti di età, ma crescono fin quando hanno radici nel terreno. Devono solo vivere nell’alburno e non nel durame. Il troncone contorto ha germogli teneri quanto il giovane alberello”.
di Claudio Caldarelli