L’umanità contro il Male

L’umanità, con tutte le sue contraddizioni, vince sul male, questo sembra dirci la scultura del Cellini “L’umanità contro il Male”. Scolpita nel 1908, ora si trova nella Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma. Un blocco di marmo levigato in tutte le sue forme. La perfezione dei dettagli, la tensione muscolare, i particolari, fanno della scultura di Gaetano Cellini un’opera d’arte tra le più belle degli ultimi secoli.

Lo scultore nato a Ravenna, rappresenta in modo eccelso, l’allegoria, della lotta giornaliera, che l’umanità affronta contro il male. Il male che si presenta sotto svariate forme. Ma l’umanità è in grado di respingere la tentazione per rimanere fedele ai suoi principi.

Lo sforzo dello scultore, in questa opera, è immensa, si nota il corpo completamente impegnato nel conflitto che non ha fine.

“ Così ti stirperò coi denti e l’ugne/ Dolore eterno che nel cor mi pugne” sono le parole che Cellini scolpisce sulla base del monumento, accanto alla sua firma. Cellini presento il gesso di questa scultura all’Esposizione Nazionale di Milano nel 1906 e successivamente la scolpì nel marmo nel 1908. Gaetano Cellini era nato nel 1873 e cominciò a lavorare e studiare nella bottega di Stefano Furati per passare poi in quella di Maltoni. In queste botteghe imparò l’arte della scultura studiando soprattutto opera per i cimiteri.

La sua forza è nel saper interpretare il marmo, percependo cosa c’è dentro al blocco prima ancora di iniziare ad usare lo scalpello. Cellini intuisce la bellezza che si nasconde nella materia grezza, è in grado di vedere l’opera finita con la sensibilità dell’anima. Le sue opere mostrano forme vigorose e superfici ben levigate. Il suo massimo capolavoro “L’umanità contro il Male” non c’è segno di resa. Scolpisce un uomo in lotta continua contro la malvagità, non disposto ad arrendersi al destino.

Le spalle hanno una anatomia impeccabile e i muscoli del corpo in tensione danno un senso di forza incredibile. Lo scultore volontariamente nasconde il volto dell’uomo che rappresenta l’umanità, per non mostrare un viso sfigurato dal dolore della lotta contro il male, mettendo in primo piano le braccia tese.

Nascondendo i lineamenti del volto, Cellini, consente a tutti di riconoscersi in quella persona, in quella umanità, in perenne lotta durante il corso dell”esistenza.

Le mani hanno una definizione perfetta, con le falangi tese, sotto sforzo, si vedono le vene gonfie e i tendini tesi, si notano le ossa sotto la pelle. L’umanità che si batte contro il male è la nostra rappresentazione più umana che fa di noi persone in grado di scegliere tra il bene e il male, scegliendo il bene.

Aurora Ercoli