Della schiavitù

Senza girarci troppo intorno vado subito al punto: per contrastare gli sbarchi di immigrati africani è necessario reintrodurre la schiavitù. Sì, avete letto bene, la schiavitù bella e sana come quella di una volta che tanto bene faceva alle finanze degli Stati Confederati d’America: un individuo è considerato giuridicamente proprietà di un altro individuo e quindi privo di ogni diritto umano. Vedo già qualcuno storcere la bocca ma, mi si creda, la proposta di cui vorrei farmi portavoce non è tanto più strampalata e balorda del decreto che prevede l’esborso di 5000,00 euro come cauzione per evitare la fuga degli immigrati dai centri CPR (centri permanenza rimpatri) o della proposta fatta a Pontida da un leghista della base di cedere Lampedusa all’Africa. La mia proposta invece ha dei risvolti che addirittura ha dei ritorni economici non indifferenti e proietterebbe l’Italia verso un futuro glorioso. Ovviamente possono partecipare all’operazione “Schiavitù Speciale” anche altri stati europei e non necessariamente (vedi UK), più avvezzi a questo sistema economico, purché investano nel sud di questa nostra penisola tanto amata. Questa è la prima condizione, sine qua non: la schiavitù sarà possibile solo nel Sud. Ohh, vengo e mi spiego. Tutti gli immigrati provenienti dall’ Africa che sbarcheranno in Italia saranno portati in grossi centri dove in pochi giorni saranno ridotti in schiavitù. All’inizio ci saranno disordini ma poi quando capiranno la convenienza che ne consegue accetteranno e non faranno più storie. Saranno venduti a tutti quegli imprenditori che vorranno investire al sud, e non vogliono seccature con i contributi, maternità, straordinari e quant’altro e che si lamentavano fino ad un mese fa che non trovavano forza lavoro per colpa del RDC. Gli schiavi lavoreranno fino al raggiungimento del settantesimo anno d’età, dopodiché verrà assegnata loro una piccola pensione che provvederà a sostentarli fino alla morte. Gli schiavi lavoreranno senza alcun costo per dieci ore al giorno per sei giorni a settimana per tutto l’anno. Solo alle donne sarà concessa una settimana di riposo in caso di maternità. Sarà loro garantito vitto, alloggio, assistenza sanitaria e istruzione fino all’età di 14 anni. In ogni appartamento ci sarà un televisore, acqua calda e spese telefoniche: il telefonino no, perché quello ce l’hanno già. Il Sud diventerà un grande opificio. Ci saranno fabbriche dappertutto e così finalmente i pochi meridionali che rimarranno in loco potranno dedicarsi alla loro attività principale: oziare. Quelli che invece vorranno lavorare si trasferiranno al Nord, dove rimarrà tutto come prima e non sarà consentita la schiavitù. Tutti gli immigrati africani che lavorano al Nord saranno d’obbligo spostati al sud e così finalmente le città del nord saranno libere da colori diversi dal bianco. Si libereranno di conseguenza posti di lavoro, che verranno assegnati agli immigrati che vengono dai paesi dell’est: questi purtroppo, non possono essere ridotti in schiavitù per il colore della pelle che automaticamente li rende superiori. Si studieranno nuove pene per i ladri di schiavi e per i persuasori di libertà. Da rimandare nell’inferno Africano solo quelli dalla coccia dura e quelli che sono malati. La proposta è ancora nella fase di studio e per questo vi prego di accoglierla nello stesso modo con cui Enzo Tortora, tanti anni fa, nella trasmissione “Portobello “accolse la proposta di smussare le Alpi per eliminare la nebbia nella Val Padana: un sorriso garbato e indulgente. Grazie 

Paolo Sabatino

 

 

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