Memorie: torna il Festival delle Letterature di Roma

Giusy

Letteratura simbolo di memoria, memoria indispensabile per ricordare che letteratura è libertà: è questo il punto di partenza della XV edizione di Letterature – Festival Internazionale di Roma, la manifestazione ideata da Maria Ida Gaeta che, dal 14 giugno al 14 luglio, ripropone alla Capitale uno degli ormai principali appuntamenti estivi con la cultura.

Il Festival torna quest’anno nella sua storica cornice, quella della Basilica di Massenzio, dopo due anni di incontri ospitati in piazza del Campidoglio, per permettere i lavori della metro C. Immersi nella magia dei Fori dieci incontri, i cui protagonisti sono autori italiani ed internazionali tutti chiamati a leggere un loro testo inedito sul tema scelto per l’edizione di quest’anno: memorie, appunto. La letteratura riesce ancora oggi ad essere considerata un’immensa ricchezza, portatrice di meravigliosi doni: un classico ci permette di annullare il tempo, un romanzo introspettivo può permetterci di riconoscere negli altri aspetti sconosciuti di noi stessi, un diario di avventure ci regala l’emozione di superare la nostra esperienza individuale – quanti luoghi scopriamo in letteratura! – scrivere permette di coltivare un talento, di condividere pensieri, di abbattere pregiudizi. La libertà di poter compiere ognuno di questi gesti, come specificato anche nella comunicazione ufficiale del Festival, nasce “dall’esercizio della memoria. E la letteratura esiste per non dimenticare che siamo l’unico animale dotato di memoria, l’unico animale in grado di ricordare ciò che lo ferisce, lo uccide e annienta ma, nello stesso tempo, l’unico che può trasformare tutto questo dolore in un tesoro inespugnabile e redimente.”

La serata inaugurale del Festival delle Letterature ha proposto al pubblico un emozionante confronto tra la “nostra memoria migrante” Claudio Magris e lo scrittore turco Hakan Günday. Una delle serate finali prevede l’omaggio a due “inventori di memorie” che la storia ci ha regalato: Miguel de Cervantes e William Shakespeare, di cui verranno letti testi e proposti estratti di film alle loro opere ispirati. Da Camilleri al collettivo Wu Ming, da Teju Cole passando a Concita De Gregorio, serate per l’impegno di ricordare che abbiamo una memoria, e che è sempre nostro dovere coltivarla. La letteratura è uno dei pochi – ultimi? – beni, senza prezzo e senza tempo, che abbiamo ancora: difendiamola.

di Giusy Patera

 

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