Brasile, il dramma di una poliziotta: muore davanti la porta dell’ospedale

Una drammatica storia arriva dal Brasile alle prese con l’emergenza Coronavirus: una donna di quarantotto anni muore sulla porta di un ospedale. 

La donna di nome Raquel era una poliziotta. La corsa verso l’ospedale, ma lei all’ospedale non ci è mai arrivata. Non ha varcato neanche la soglia. È morta tra le braccia del marito, in macchina, proprio davanti la clinica ospedaliera. Lasciata fuori dall’ospedale senza posti. 
 
 
Raquel Monteiro de Albuquerque aveva quarantotto anni, era una poliziotta. Non aspettava altro che un posto libero, non aspettava altro che un letto o una brandina libera al pronto soccorso. Non aspettava altro che essere assistita. In attesa di qualcosa che non arrivava mai. Un’attesa difficile la sua, una condanna che blocca nell’immobilitá, senza poter agire, essendo in balia degli eventi. Un’attesa che ha lo stesso colore del buio. Non le è rimasto altro che attendere all’ingresso dell’ospedale Dom Zico, in auto, accanto al marito. 
 
 
Raquel era andata al Dom Zico di Belém, perché stava male a causa del Coronavirus. Aveva la febbre alta e temeva di aver contratto il virus. Avrebbe visto diversi pronto soccorso di alcune strutture private, ma nessuno è riuscito a far nulla per lei. Lamentava febbre, tosse e difficoltà respiratoria, ma nessun ospedale ha potuto ospitarla, perché non avevano posti letto. 
 
 
Chissà! Ha provato angoscia e paura, le forze che venivano meno. Alla fine si è sentita male ed è spirata tra le braccia del marito, prima ancora che potesse parlare con i medici.  È morta tra le sue braccia senza che la porta si aprisse per lasciarla entrare. 
 
 
Raquel, un nome, un volto di una donna che magari ha risposto con impegno ogni giorno senza sosta alle difficoltà, alle emergenze, proteggendo i cittadini impauriti, non sentendo la fatica, e affrontando con grande responsabilità e con audacia il suo lavoro. 
 
 
Una donna in difficoltà che non trova ricovero nella sua città di nome Belém, la capitale dello stato di Pará, a nord del Brasile. Non c’era posto per Raquel negli ospedali sovraffollati della sua città, mentre i potenti sintomi del Covid-19 si facevano sentire. Aveva tentato in diverse strutture private senza riuscire ad essere ricoverata, perché erano già al completo. Nessun ospedale l’ha aiutata. Ha perso la vita fuori dal nosocomio, mentre attendeva di parlare con i medici. 
 
 
Una morte che spezza il cuore. No, non è una fatalità. Le cure alla poliziotta non dovevano essere negate. È stata lasciata morire senza una cura. Era una persona che doveva essere curata e non è stata curata. Qualcuno, forse, ha sbagliato qualcosa. Errori che sono costati la vita di una donna, e come lei, di troppe persone e la sofferenza di famiglie, la perdita di un caro congiunto. 
 
 
Un primo test era risultato negativo, il contagio non era certo, ma Raquel stava sempre peggio. Secondo quanto riportato dai media sono molte le probabilità che sia stata stroncata dal Covid-19. 
 
 
Sulla faccenda sta ora indagando il Sindacato degli agenti della polizia di Pará, che vuole fare luce soprattutto sul perché non sia stata fornita assistenza sanitaria alla donna, che versava in quelle gravi condizioni. 
 
 
Anche in Brasile vige l’emergenza Coronavirus e purtroppo non mancano episodi tragici come quello che riguarda la poliziotta morta per non aver ricevuto soccorso medico. 
 
 
La notizia della prematura scomparsa è presto trapelata nell’ambiente lavorativo, lasciando afflitti gli agenti che per tanti anni hanno lavorato al suo fianco. 
 
 
Piangendo Raquel Monteiro de Albuquerque, una poliziotta morta a causa del Coronavirus, una donna giovane che ci ha lasciato, oltre 20 anni di dedizione, responsabilità e amore per la professione e il servizio pubblico. 
 
 
Nessuno di loro resti soltanto un numero di questa strage. 
 
 
Riposa in pace grande donna!
 
 
di Maria De Laurentiis
 
 
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