Bambole e Bambocci

Martina

Bambole gonfiabili e spogliarelli sotto il grido di “Un capitano, c’è solo un capitano”. No, non siamo allo stadio. Non si tratta di uno sfottò tra tifosi. Siamo a Soncino, provincia di Cremona, alla festa della Lega Nord. Lo spogliarellista d’eccezione è il Segretario della Lega, Matteo Salvini e la bambola gonfiabile fatta salire sul palco dovrebbe rappresentare l’alter ego del Presidente della Camera, Laura Boldrini.  Che poi, in effetti, Matteo Salvini un po’ campione lo è. Tu ti aspetti che abbia già dato il massimo e invece no, riesce sempre a stupirti di nuovo. E così, dopo essersi mostrato alla folla acclamante in tutta la sua bellezza, il buon Matteo chiama l’ospite d’onore, mettendo su un siparietto in pieno stile cabaret di quart’ordine.

“Non so se l’hanno già esibita prima, ma c’è una sosia della Boldrini qua”, dice rivolgendosi alla bambole gonfiabile fatta venire avanti sul palco. La folla ride, tutta. Uomini e anche donne. Che simpatico burlone questo Salvini!

Il giorno dopo è bufera, contro il leader del Carroccio si scagliano tutti, maggioranza e opposizione. Tuonano Boschi e Madia a nome del Pd, per Sel rispunta fuori persino Vendola, dal centrodestra Cicchitto ribadisce l’impossibilità di qualsiasi coalizione con Salvini.

Intanto la Boldrini si fa sentire sulla su pagina Facebook: “ Le donne non sono bambole e la lotta politica si fa con gli argomenti, per chi ne ha, non con le offese”.

Salvini tiene il punto e non si scusa, “ è lei che è razzista con gli italiani”… oh! Ha cominciato lei per prima, povero Matteo!

“La Boldrini è donna, potrebbe essere uomo […] non è in grado di gestire la Camera e come politico non rappresenta gli italiani”, replica a chi lo accusa di sessismo. Anche il vicesindaco di Soncino, Fabio Fabemoli, lo dice. Salvini mica faceva riferimento a tutta la donne, solo alla Boldrini. Così sì che è tutta un’altra musica. E poi, suvvia, fidiamoci dell’assessore Capellini ( colei che in Lombardia ha creato lo Sportello Famiglia per monitorare e segnalare i casi di indottrinamento gender nelle scuole), si tratta solo di un’innocente battuta.

In principio, solo poche settimane fa, il buontempone di turno fu Vincenzo De Luca, il quale definì il neosindaco di Roma, Virginia Raggi, una “bambolina imbambolata”, per poi chiarire subito che si trattava di una simpatica burla. Sarà che a me questi spiriti gioviali non fanno affatto ridere. Forse manco di sense of humour, ma il senso di queste battute me lo dovete proprio spiegare.

Che poi il problema fosse solo il sessismo. Quello è talmente involontario, radicato ( il più delle volte inconsapevolmente) e di uso comune nella maggioranza degli uomini ( e per uomini intendo specie umana, donne comprese) che quasi non ci si fa più caso. Insomma, vogliamo ripetere il solito discorso di quanto, più o meno, tutti, almeno una volta nella vita, siano caduti nei soliti ottusi cliché, nelle solite bigotte aspettative, nelle trite battute da bar dello sport sulle donne? Sarebbe quasi pleonastico tornarci su.

Quello che, oltre il problema di un volgare approccio all’altro sesso, mi pare evidente è la totale mancanza di argomentazioni utili ad intrattenere un valido confronto politico. Non è la prima volta che Salvini offende il Presidente della Camera, ma  questo non è indubbiamente un problema che riguarda solo Salvini. Ci siamo dimenticato di quando Calderoli dava dell’orango alla Kyenge?   È lo stesso meccanismo che regola gli attacchi continui agli immigrati, l’incitamento violento a riversare tutti i mali del Paese sui più deboli. Si offende, si deride, si smuovono gli istinti più bassi, più animaleschi degli elettori per coprire il vero dramma: il vuoto totale di idee politiche. Obiettivamente, ma da chi ha fatto del motto Ruspe, dello sciacallaggio elettorale, della demagogia il proprio programma politico, ci si poteva  aspettare qualcosa di diverso?

Una politica priva di idee e di progetti, una politica misera si esprime e si confronta attraverso  mezzi miseri fatti di bambole e bambocci.

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