Indifferenza che uccide

Ogni anno, tra dicembre e gennaio, inaspettato e imprevedibile arriva l’inverno, questo sconosciuto che porta per dispetto, neve e gelo. Nessuno se lo aspetta. Anzi per meglio dire, tutti se lo aspettano e tutti sanno che arriva, ma i governi, i sindaci, le Istituzioni a qualsiasi livello, non lo sanno. Ogni anno è “emergenza freddo.” Ogni anno muoiono decine di persone, per lo più senza tetto, emarginati, poveri. Ma muoiono anche bambini, donne e anziani. Ogni anno, da decine di anni, i provvedimenti per ridurre le morti causate dal freddo, sono di aprire i sottopassaggi delle metropolitane. Così a Roma, cosi a Milano, così in Europa. E siccome non ci sono mai andati nei sottopassaggi delle metro, i politici e governanti, non sanno che li fa più freddo che in strada. Nei provvedimenti di urgenza c’è anche la distribuzione di coperte, che bagnandosi, fanno più freddo del freddo che normalmente provano coloro che dormono all’addiaccio. Provvedimenti farlocchi, cioè inutili, eppure sono provvedimenti presi dai vari sindaci di destra, sinistra e movimento 5 stelle. Prima Rutelli, per due legislature ha dato ordine di aprire i sottopassaggi del metrò, poi il buonista Veltroni, stesso inutile provvedimento e stessi morti assiderati. A seguire Alemanno, Marino e infine Raggi che se mandava Marra nei sottopassaggi avrebbe avuto meno problemi.
Ma perché ogni anno devono morire decine di persone? Rispondere può essere facile o difficile, ma sicuramente è perché Loro, i signori della politica, che ci accusano di antipolitica, al freddo non ci sono stati mai. Non sanno cosa significa sentirsi addosso la morsa del gelo, le gambe che si addormentano, le mani che non hanno più presa, il naso che non lo senti più e le orecchie che perdono l’udito. Al freddo fa freddo e per esserne consapevoli bisogna trovarcisi. Forse un paio di giorni nei sottopassaggi non gli farebbe male, anzi li aiuterebbe a capire di cosa parlano quando emettono ordinanze dal titolo emergenza freddo. Che il fredddo arriva lo sanno anche i bambini dell’asilo, lo sanno le mamme che vestono i loro figli con indumenti pesanti e si preparano per tempo. Guarda caso non lo sanno coloro che detengono le chiavi del potere e che il freddo possono trasformarlo in caldo. Non sanno che ogni anno c’è una stagione che si chiama inverno e viene puntualmente, anno dopo anno, da sempre, dopo l’autunno. E ogni anno questa stagione bellissima per gli sciatori ma bruttissima per gli ultimi, i poveri di ogni specie, razza e colore, porta loro in dono, non il panettone ma la morte per assideramento. Morivano assiderati i soldati nelle campagne di Russia e sembra che la campagna di Russia oltre a non essere mai finita, ha esteso i suoi confini in ogni città metropolitana della opulenta Europa.
Papa Francesco, sa che l’inverno arriva ogni anno, sa che ogni anno il freddo entra nelle ossa della povera gente. Papa Francesco da subito, appena è salito sul trono di Pietro, ha dato disposizione di aprire le chiese, i dormitori, le case di religione, ma senza nessun risultato. Il clero, cioè i preti, vescovi e cardinali che osteggiano il nuovo corso di una chiesa povera, non aprono i portoni, anzi li serrano lasciando i poveri al freddo. Bergoglio, il papa, ha ricordato loro, ai prelati di alto rango, che anche la Madonna, Maria, è stata lasciata al freddo dalla indifferenza e dall’egoismo. Ha ricordato che Gesù è stato fatto nascere al freddo, in una stalla e che in ogni povero che incontriamo, incontriamo un Giuseppe, una Maria, un Gesù e non dovremmo essere indifferenti ma accogliere e in questa fase riscaldare. Ma la Chiesa è dura al cambiamento, le chiese rimangono serrate, così che il Papa ha fatto mettere in strada le sue macchine per dare un po’ di riparo ai tanti Giuseppe e Maria che dormono in strada. Fortuna che le chiavi le aveva Lui, non hanno fatto in tempo a nasconderle, altrimenti come le chiese, anche le sue macchine rimanevano nel parcheggio.

di Claudio Caldarelli

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