Brexit: la fuga dei cervelli
Le università inglesi sono da mesi in allarme per il rischio di fuga dei cervelli europei verso il continente in seguito alla Brexit. Le università temono non solo per la composizione variegata degli studenti nelle lauree triennali e di Master, ma anche e soprattutto per possibilità di veder estremamente ridotta la propria competitività nella ricerca a fronte di un minor afflusso di nuovi dottorandi, ricercatori e professori europei e per la possibilità che molti di quelli già parte delle istituzioni superiori del Regno Unito cerchino maggiore sicurezza, personale – per essere sicuri di poter continuare a soggiornare sul territorio – e professionale – il Regno Unito rischia seriamente di perdere l’accesso ai fondi di ricerca europei. Le incertezze riguardo la possibilità di poter rimanere sul territorio sono per molti cittadini europei state fugate dall’annuncio del governo a dicembre di garantire il “settled status”, ovvero lo status di residente permanente, ai cittadini europei che possano dimostrare di aver vissuto consecutivamente per almeno cinque anni nel Regno Unito. I dubbi permangono invece per tutti coloro che non abbiano ancora raggiunto i 5 anni minimi richiesti o che non li possano dimostrare, come coloro che hanno trascorso anche lunghi periodi fuori dal Paese, anche a scopo di ricerca. Per coloro che volessero trasferirsi nel Regno Unito adesso o in futuro, le incertezze sono ancora maggiori.
I nuovi dati riguardanti il 2017-2018, provenienti dal Russell Group, un gruppo auto-selezionato di 24 università con spiccato focus sulla ricerca e una reputazione di alta qualità accademica, sembrano confermare le paure delle università, con una diminuzione del 9% degli studenti europei che hanno iniziato un programma di dottorato rispetto allo scorso anno. Inoltre, è interessante notare come anche chi sta già portando avanti un dottorato nel Regno Unito consideri di trasferire la propria ricerca in un’altra università. Lo riporta ad esempio il Guardian per l’Università di Leuven.
di Giulia Montefiore
