Nessuno è diverso

Roma è una città unica al mondo, per storia, arte e cultura. Innumerevoli sono i musei, i monumenti e i resti della sua storia antica che ci riportano indietro nel tempo, alla grandezza dell’Impero Romano, alle lotte dei gladiatori nel Colosseo, alle grandi famiglie di Roma, a tutti i Papi.

Purtroppo però, non tutti possono contemplare queste meraviglie, non tutti potranno ammirare la Roma di un tempo, i suoi grandi scultori, architetti, pittori e la sua storia. Non potranno toccare o vedere personalmente ciò che la Roma di oggi custodisce della Roma di ieri.

Queste persone sono coloro che, a causa di handicap motori, purtroppo non possono accedere a molte strutture e servizi offerti al pubblico. Non parliamo della totale impossibilità da parte di queste persone di visitare centri storici e siti turistici, ma della loro impossibilità parziale.

Ci sono luoghi come le Terme di Diocleziano che possono essere visitate senza problemi essendo provviste di passerella e ascensore idonei. Mentre la Galleria Nazionale d’Arte Moderna, è visitabile passando attraverso un apposito ingresso dedicato in cui si può accedere ad un ascensore.

Per entrare nei Musei Capitolini evitando le scale è necessario avvisare i pizzardoni romani un’ora prima, solo dopo aver chiamato un apposito numero di telefono, i vigli urbani apriranno un percorso dedicato.

Ma i monumenti più famosi della città eterna e i più visitati sono Castel S. Angelo, il Colosseo e la Galleria Borghese.

Castel S. Angelo può essere visitato solo sul percorso circolare esterno, in quanto tutte le sale hanno dei dislivelli sia in salita che in discesa. Il Colosseo può essere visitato parzialmente, in quanto provvisto di passerella al piano terra e montacarichi per raggiungere i sotterranei, ma il terzo ordine superiore non risulta accessibile in alcun modo. Mentre la Galleria Borghese non è completamente visitabile per via di un ascensore di dimensioni inadeguate per una sedia a rotelle.

A Roma la cultura per i diversamente abili è preclusa. Le barriere architettoniche sembrano un limite invalicabile, e soprattutto inspiegabile. Un problema, questo, che riguarda tantissimi altri settori, primo fra tutti quello del trasporto pubblico, ma nessuno sembra prendere in mano questa situazione vergognosa e farsi carico dell’impegno di rendere la nostra città e il nostro Paese, accessibili a tutti a trecentosessanta gradi.

A Roma, ma in genere in tutto il nostro Bel Paese, anche un marciapiede fa la differenza, sono quei 15 centimetri che dividono dagli altri. Quei 15 centimetri te li trovi dappertutto, non solo nei marciapiedi ma anche agli ingressi di Bar, ristoranti, tabaccherie, alimentari, cinema, teatri etc.etc. Basterebbe poco, basterebbe posizionare apposite pedane per rendere tutto più facile. Manca la cultura dell’altro, manca il senso di solidarietà e dire “nessuno è diverso” per iniziare ad abbattere la più grande barriera architettonica, quella dentro la testa di molti. Iniziamo a farlo.

di Tommasina Guadagnuolo

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