la storia scritta sulle monete

La seconda scelta di Adriano.

Verso la fine del suo regno, spinto dall’età avanzata e dalla malattia, Adriano scelse un erede, nella persona di Lucio Ceionio Commodo, che prese il nome di Lucio Elio.

Di salute cagionevole, al ritorno da una campagna in Pannonia, prima di tenere un discorso in Senato, morì improvvisamente.
Così Adriano dovette cercare un nuovo erede.
La scelta stavolta cadde sul senatore Tito Aurelio Arrio Boionio Antonino, il futuro Antonino Pio, che assunse il nome di Tito Elio Cesare Antonino.
L’adozione avvenne ufficialmente il 25 febbraio del 138 d.C.
Come condizione posta da Adriano, Antonino doveva impegnarsi a sua volta ad adottare come Cesari i giovani MarcoAurelio e Lucio Commodo (in seguito conosciuto come Vero).

Questa moneta fu emessa mentre Antonino era ancora Cesare, tra il febbraio e il luglio del 138 d.C.

Emiliano, l’usurpatore.

Marco Emilio Emiliano fu imperatore per un brevissimo lasso di tempo, tra il luglio e il settembre del 253 d.C.

Come molti altri imperatori di quel periodo, fece carriera nell’esercito e dall’esercito venne acclamato imperatore, dopo aver vinto i Goti in battaglia. Dal 251 d.C., infatti, l’impero pagava un tributo ignominioso al popolo barbarico, per una pace spesso interrotta proprio dai Goti. La sua vittoria galvanizzò le truppe.

Emiliano marciò verso Roma per combattere gli imperatori allora in carica, Treboniano Gallo e il giovane figlio Volusiano, che furono però abbandonati e uccisi dalle proprie truppe presso l’odierna Terni, dopo aver perduto lo scontro il pretendente.

Del suo regno non si sa molto, proprio perché fu molto breve. Il governatore della Rezia, Valeriano, fu elevato alla porpora dai propri soldati e marciò contro Emiliano. Si affrontarono in battaglia presso Spoleto, ma Emiliano fu ucciso e abbandonato dai suoi, seguendo la stessa sorte di Treboniano Gallo.

Questa moneta, simboleggiante la vittoria alata, commemora forse il successo di Emiliano ottenuto sui Goti.

di Fabio Scatolini