Schiavitù delle donne

“Anche oggi c’è la schiavitù e le donne non hanno le stesse opportunità”. Così Papa Francesco all’udienza generale del mercoledì, e prosegue, nella catechesi sulla Lettera ai Galati, ha parlato di uguaglianza “Tenta gente nel mondo, milioni, che non hanno diritto a mangiare, all’educazione, al lavoro, alla scuola, alla sanità: sono i nuovi schiavi”. Una società giusta, un mondo migliore, deve eliminare queste disuguaglianze. Una società ispirata ai valori del cristianesimo elimina la schiavitù in tutte le sue forme, accoglie, condivide, costruisce il vivere insieme sul concetto della fratellanza, dove la ricchezza sia un bene condiviso a vantaggio della umanità intera.

“Anche oggi c’è una schiavitù delle donne, che non hanno le stesse opportunità degli uomini” nella lettera ai cita il brano dedicato all’uguaglianza, “quella tra liberi e schiavi. Francesco spiega che apre prospettive sconvolgenti, per la società antica era vitale la distinzione tra schiavi e cittadini liberi. Questi godevano per legge di tutti i diritti, mentre agli schiavi non era riconosciuta nemmeno la dignità umana”. Papa Francesco prosegue a braccio,”questo succede anche oggi, tanta gente nel mondo, milioni di persone, che non hanno diritto a mangiare, non hanno accesso all’acqua, non hanno diritto alla educazione, gli viene negato il diritto al lavoro. Sono i nuovi schiavi, sono coloro che sono alle periferie, che sono sfruttati da tutti. Anche oggi c’è la schiavitù, ricorda il Papa, e noi neghiamo a questa gente la dignità umana: sono schiavi. Il più sono donne. Violentate e stuprate. Calpestate nella dignità di essere donne, e non poter essere madri. L’uguaglianza in Cristo, dice Francesco, supera la differenza sociale tra i due sessi, stabilendo un’uguaglianza tra uomo e donna che è rivoluzionaria e c’è bisogno anche oggi di riaffermarla”.

“C’è bisogno di riaffermarla, quante volte noi sentiamo espressioni che disprezzano le donne, quante volte abbiamo sentito “cose di donne”, ma uomini e donne hanno la stessa dignità e c’è nella storia anche oggi una schiavitù delle donne. Le donne non hanno le stesse opportunità degli uomini. Ma dice San Paolo, siamo uguali in Cristo”. Le differenze, le disuguaglianze, generano schiavitù. Generano differenze, generano povertà e fame. Le differenze e i contrasti che creano divisioni non dovrebbero avere dimora presso i credenti, dice Francesco, e cita il monito di Giacomo “State attenti con le differenze, perché voi non siete giusti. Quando a Messa, la domenica, entra uno che porta un anello d’oro, è ben vestito, lo fanno sedere al primo posto. Quando entra un povero, che ha a malapena qualcosa per coprirsi, gli dicono: accomodati lì in fondo. Queste differenze le facciamo noi tante volte, in modo conscio o inconscio. Siamo uguali, grida Francesco, la nostra vocazione è piuttosto quella di rendere concreta es evidente la chiamata all’unità di tutto il genere umano. Tutto quello che esaspera le differenze tra le persone, causando spesso discriminazioni, tutto questo, davanti a Dio, non ha più consistenza, siamo uguali, nel Cristo e in Cristo. Siamo uguali, non schiavi. La nostra responsabilità è camminare decisamente su questa strada della uguaglianza… Paolo afferma la profonda unità che esiste tra tutti i battezzati, a qualsiasi condizione appartengono, siamo uguali, ribadisce Papa Francesco, siamo uomini e donne uguali, perché ciascuna distinzione diventa secondaria rispetto alla dignità di essere figli di Dio, cioè fratelli tutti”.

di Claudio Caldarelli

Print Friendly, PDF & Email